
La Fondazione Dieta Mediterranea avrà una prima sede operativa italiana nello storico Palazzo Granafei Nervegna di Brindisi: inaugurata lo scorso 11 marzo la nuova postazione dell’ente nazionale di ricerca, valorizzazione e diffusione dello stile di vita appartenente ai popoli del Mediterraneo. Si tratta, tuttavia, di una soluzione non definitiva visto che l’idea dell’amministrazione comunale brindisina è quella di trasferire i locali della stessa Fondazione nella grande sede del parco del Cillarese, presso un capannone ex Saca appena saranno ultimati i lavori di riqualificazione, entro la primavera del 2026.
Domenico Rogoli, segretario generale delle Fondazione ha ricordato la presentazione lo scorso 10 marzo delle nuove linee guida nazionali sulle applicazioni della dieta in ambito clinico seguito dall’11 al 14 marzo con un bilaterale Italia-Cina su dieta mediterranea e dieta cantonese proprio nel capoluogo brindisino. Il sindaco Marchionna ha invece sottolineato come la Fondazione tuteli la dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità e, anche per questo, è giusto che “essa si collochi in una Brindisi che è porto di pace, crocevia di civiltà che nel tempo hanno fatto la sua storia, “luogo magico” che, si legge nel mirabile dossier di candidatura a capitale italiana della cultura e punta alla costruzione di un futuro ecosostenibile fondato in toto su energie rinnovabili”.
Portavoce del prezioso lavoro di produzione delle nuove linee guida della dieta mediterranea è stato Nicola Veronese, professore associato alla UniCamillus di Roma, che ha raccontato della sinergica collaborazione di 20 società scientifiche con l’Istituto Superiore di Sanità. L’importante risultato ha prodotto un documento sull’applicazione della dieta mediterranea in diversi contesti clinici per la prevenzione ed il trattamento di numerose patologie.