
Eni Versalis, i dettagli sul protocollo d’intesa per la riconversione industriale verso la tecnologia e la transizione green
Garanzie di investimenti, intensità industriale e livelli occupazionali per i siti di Priolo, Ragusa e Brindisi. È stato sottoscritto ieri al dicastero delle Imprese e del Made in Italy il protocollo d’intesa sulla riconversione industriale di Versalis verso la tecnologia e la transizione green, tra le organizzazioni sindacali e la società del gruppo Eni. I sindacati di settore che hanno firmato il testo sono stati la Uiltec Uil, la Femca Cisl, l’Ugl chimici e la Fialc Cisal. Non lo ha fatto la Filctem Cgil.
COSA PREVEDE IL PROTOCOLLO
“Nello specifico – è indicato- il piano prevede, da un lato, la ristrutturazione della chimica di base, con la fermata degli impianti di cracking e, dall’altro, lo sviluppo delle nuove piattaforme sostenibili della chimica circolare, bio e specializzata. A Brindisi sorgerà invece una gigafactory di accumuli stazionari sviluppato in collaborazione con Seri Industrial SpA. Queste nuove piattaforme tecnologiche garantiranno complessivamente il mantenimento dell’attuale intensità industriale e occupazionale. L’azienda ha assicurato che il piano di trasformazione sarà attuato entro cinque anni e prevede investimenti per oltre 2 miliardi di euro, con una riduzione di circa 1 milione di tonnellate di CO2, pari al 40% delle emissioni di Versalis in Italia.
Il ministro Adolfo Urso ha ricordato il percorso comune e gli impegni presi sul fronte della chimica: “Abbiamo riunito il tavolo della chimica, il 5 dicembre, e iniziato subito un percorso di revisione europeo, guidando il fronte delle riforme, per rendere sostenibile questo settore strategico nel nostro continente. Il 13 dicembre abbiamo istituito il tavolo Versalis e il 27 dicembre abbiamo presentato con la Polonia e altri Paesi il ‘non paper’ sul Cbam, che prevede una profonda revisione delle normative europee per rendere sostenibili le industrie energivore, con la chimica anche la siderurgia, il vetro e la carta”.
LE REAZIONI DEI SINDACATI
Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec, ha spiegato i motivi della scelta sindacale dell’organizzazione da lei guidata: “Sottoscrivere il protocollo d’intesa tra noi ed Eni Versalis – ha sottolineato- in sede ministeriale ha significato agire con responsabilità per garantire al settore investimenti, intensità industriale ed i livelli occupazionali. Nel protocollo in questione ci sono degli elementi che, tra gli altri, per noi sono sempre stati condizioni irrinunciabili. Questa prospettiva riguarda i siti produttivi di Priolo, Ragusa e Brindisi. L’impianto di cracking della realtà pugliese verrà intanto messo in conservazione, in attesa di condizioni di mercato utili alla sua rimessa in servizio. Inoltre, esiste la garanzia degli approvvigionamenti a supporto di tutti gli stabilimenti di Eni Versalis in Italia. E risultano tutelati i livelli occupazionali locali dei lavoratori addetti agli appalti collegati alle attività industriali di Eni Versalis interessate dagli investimenti. E ogni nuova produzione continuerà ad avere identità Eni. Bene il tavolo di coordinamento e monitoraggio presso il Mimit determinante per vigilare su impegni presi dalle parti coinvolte dal protocollo d’intesa.
Nora Garofalo, Segretaria generale della Femca Cisl, ha reso nota così la sua soddisfazione per l’accordo conseguito: “Dopo sei mesi di intenso confronto con Eni, tavoli politici e tecnici – ha ribadito- abbiamo firmato convintamente il protocollo d’intesa sul piano di trasformazione Versalis, perché siano salvaguardate l’intensità industriale e occupazionale dei siti produttivi di Brindisi, Priolo e Ragusa. Ora è necessario che il progetto vada avanti e si attivino i tavoli previsti dal protocollo per il monitoraggio e il governo delle fasi della riconversione.
Di parere diverso la Cgil che si espressa attraverso le dichiarazioni del segretario confederale Pino Gesmundo: “A nostro avviso – ha spiegato il dirigente sindacale- il documento presentato oggi ha elementi generici che non forniscono le indispensabili garanzie occupazionali sia per i dipendenti diretti che per gli indiretti. Positivo che il Ministero abbia accettato la nostra richiesta di un tavolo per l’indotto. Ribadiamo la nostra posizione di contrarietà per i rischi che il piano di smantellamento della chimica di base avrà sulla tenuta complessiva del sistema industriale del Paese. Nei prossimi giorni – annuncia il dirigente sindacale – presenteremo le nostre modifiche al testo, finalizzate alla garanzia occupazionale per tutte le lavoratrici e i lavoratori che operano nell’azienda e nell’indotto. Per noi la giornata di oggi non è esaustiva continueremo nella mobilitazione”.
“Accogliamo con favore la recente firma del Protocollo d’intesa sul piano di trasformazione Eni-Versalis, avvenuta in tarda serata il 10 marzo presso il Mimit. Finalmente per la prima volta si trattano dei temi, spesso lasciati fuori dagli accordi negli anni precedenti. Il congelamento del cracking, insieme all’impegno a mantenere il livello attuale delle attività di manutenzione e bonifica per un periodo di circa 18 mesi, ci offre l’opportunità di affrontare con maggiore serenità le questioni politiche e sindacali che accompagneranno la trasformazione del settore. Il Protocollo – spiega il segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Biagio Prisciano – stabilisce un perimetro chiaro, in particolare per quanto riguarda i livelli occupazionali dell’indotto, riportando come uno degli scopi principali dei tavoli di coordinamento, il monitoraggio del contesto occupazionale sui siti oggetto di trasformazione. Da sottolineare che nel protocollo si certifica, finalmente, che i livelli occupazionali tra diretti e indotto non solo saranno garantiti nell’immediato ma in un futuro prossimo saranno addirittura implementati.