
Brindisi, la finta veggente Paola Catanzaro condannata definitivamente a cinque anni e sei mesi di reclusione
La Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a cinque anni e sei mesi di reclusione, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, nei confronti della finta veggente di Brindisi Paola Catanzaro, diventata showgirl con il nome di Sveva Cardinale. La Cassazione ha ridotto la condanna da sette anni inflitta nel giugno 2024 dalla Corte d’Appello di Lecce dopo aver dichiarato estinti per prescrizione alcuni reati fiscali per i quali era stata condannata. Definitiva anche la condanna per i complici Francesco Rizzo (il marito, condannato a quattro anni e otto mesi) e Anna Picoco (un anno e due mesi), mentre è stata annullata con rinvio a un’altra sezione della Corte d’Appello di Lecce, per la rideterminazione della pena, la condanna a un anno e dieci mesi per Giuseppa Catanzaro, sorella di Paola. Nel 2024 erano già diventate definitive le condanne a un anno e dieci mesi per gli altri imputati Giuseppe Conte, Anna Casciaro e Stefania Casciaro.
Le truffe avrebbero consentito a Catanzaro (già Paolo, alias ‘il mistico’ e poi Sveva Cardinale) di incassare “grosse somme di denaro”, almeno 4 milioni di euro in totale, pagate per evitare disgrazie o per finanziare “la diffusione del messaggio evangelico”. Suo il “progetto croci” con il quale, attraverso generose donazioni anche di imprenditori e professionisti affermati – non solo pugliesi -, si sarebbero dovute piantare grandi croci in tutto il mondo per evitare catastrofi e allontanare il diavolo.
Catanzaro fu arrestata nel 2018, portandosi dietro un sequestro di case, macchine, conti correnti e polizze assicurative per quattro milioni di euro. La condanna in primo grado nel 2021 era avvenuta per dei raggiri ai danni di alcune vittime che avevano versato significative somme di denaro, in cambio di benefici “divini” promessi dalla falsa veggente.