
Versalis potrebbe chiudere già a marzo. I sindacati: “Inaccettabile”. Prosegue lo stato di agitazione
Nessuna proroga per la chiusura del cracking. Lo stop dell’impianto Versalis, anzi, sarà anticipato a marzo. Lo ha annunciato Giuseppe Ricci, responsabile delle operazioni e trasformazioni industriali di Eni, in un’intervista pubblicata oggi su Il Sole 24 Ore. “A Brindisi – dichiara Ricci – contiamo di fermare il sito dal prossimo mese, mentre per Priolo si andrà con tutta probabilità a fine estate. L’unica strada percorribile è dismettere queste lavorazioni che sono in rosso da anni”.
Alla luce di tali dichiarazioni, le categorie del settore industria della Cgil proclamano lo stato di agitazione di tutti i lavoratori diretti della filiera e dell’indotto. Massimo Di Cesare e Antonio Frattini, rispettivamente segretario regionale della Cgil Brindisi e segretario regionale della Filctem Cgil, criticano Ricci, in quanto “smentisce quanto riferito da Versalis nei tavoli ministeriali, dove si annunciava la fermata del cracking entro aprile e il mantenimento in servizio degli altri impianti”.
Ieri si è svolta un’assemblea in fabbrica nella quale i lavoratori sono stati aggiornati degli ultimi eventi. Si è svolto sempre ieri in prefettura a Brindisi l’incontro sulla vertenza dei lavoratori dell’indotto Eni Versalis. Al centro del dibattito, le preoccupazioni legate al nuovo piano di transizione industriale e le sue ricadute occupazionali. All’incontro, presieduto dal capo di gabinetto Onofrio Padovano, hanno partecipato i rappresentanti delle aziende dell’indotto, la segreteria generale e le Rsu Failm.
Padovano ha manifestato la piena attenzione della prefettura verso la vertenza, comunicando che il prefetto ha già avviato una valutazione complessiva della situazione e sta conducendo interlocuzioni per possibili iniziative comuni. In attesa di risposte certe, proseguirà lo stato di mobilitazione.