Home Editoriale Una città senza una visione in balia dell’ignavia…. anche l’opposizione assente!
Una città senza una visione in balia dell’ignavia…. anche l’opposizione assente!
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Una città senza una visione in balia dell’ignavia…. anche l’opposizione assente!

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Di Salvatore Morelli

Volendo usare un parallelismo è come se le sorti della Città siano in un corpo umano con un cervello che non funziona correttamente. Commettendo azioni senza cognizione di causa a destra e manca, senza avere la minima coscienza e conoscenza di ciò che sta facendo. E questo vale sia per la maggioranza che per l’opposizione. Quest’ultima non avendo responsabilità di governo potrebbe essere manlevata se non fosse che parte di essa è pronta a sostenere Marchionna ogni qualvolta si tratta di mettere in discussione equilibri politici o destabilizzare un centro destra che in meno di due anni ha dilapidato un capitale di credibilità, affidabilità e visione acquisito nei precedenti cinque anni di dura opposizione all’amministrazione Rossi. A quest’ultimo si addebitano pesanti responsabilità nelle tante vertenze aperte che stanno mettendo in ginocchio il tessuto economico produttivo locale provocando una crisi occupazionale senza precedenti. Con una differenza sostanziale: Rossi aveva comunque una visione, molto ideologizzata e per certi versi non compatibile con la realtà locale, ma c’è l’aveva! Marchionna e la sua maggioranza offrono una sensazione, tra i cittadini, di “vivacchiare” alla giornata provando a dare ogni tanto la sensazione di esser sul pezzo, ma di fatto si adagiano al “Panta rei”. Più impegnati all’autoconservazione che a produrre proposte coraggiose e utili alla Città. Non si capisce quale sia la visione. Abbiamo assistito a un rimpasto di Giunta dopo appena un anno di legislatura che ancora oggi non se ne conoscono le reali ragioni politiche. Pare siano solo questioni personali. Un rimpasto che ha decapitato in un sol colpo esponenti di primissimo piano, con un consenso popolare fondamentale per far vincere Marchionna e il centro destra! Un’operazione che di fatto ha depotenziato significatamene il centro destra, soprattutto in previsione delle regionali. L’atteso cambio di passo che la nuova giunta avrebbe dovuto imprimere, a detta di molti esponenti dell’attuale maggioranza (alcuni dei quali responsabili della richiesta di azzeramento), non c’è stato, senz’ombra di smentita alcuna. Anzi, i rumors parlano di un evidente peggioramento. Il tutto nell’assoluto silenzio del parlamentare forzista del territorio, on. Mauro D’Attis, mentore e sostenitore del sindaco Marchionna. Un vero e proprio assist al centro sinistra e a chi è in odore di candidatura alle prossime regionali. A pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca, come si suol dire. Il sindaco Marchionna ha riaperto la stagione delle trattive personali con i singoli consiglieri comunali per tentare di frenare/assecondare la “fame di visibilità” di alcuni e l’esuberanza (volendo usare un eufemismo) di altri, mortificando il ruolo di filtro dei partiti, rendendoli marginali. Sembra di esser tornati indietro di 25 anni. In tutto ciò l’opposizione, tranne qualche tentativo per dimostrare l’esistenza in vita, è più interessata alle strategie di posizionamento in previsione delle regionali che a costruire una valida alternativa a Marchionna e al centro destra. In questo contesto Fratelli d’Italia e i Moderati chiedono un chiaro cambio di passo all’azione politico amministrativa di Marchionna anche attraverso il reintegro degli epurati del rimpasto di giugno. All’interno di FdI le continue fibrillazioni ed esternazioni pubbliche (il consigliere Borromeo, per intenderci) hanno fatto infuriare il commissario cittadino Cesare Mevoli e il segretario provinciale Luigi Caroli, quest’ultimo minacciando imminenti provvedimenti disciplinari, cosi come già avvenuto con l’espulsione del consigliere Roberto Quarta. In questo caos il consigliere Roberto Fusco (già candidato sindaco del centro sinistra) ha chiesto le dimissioni di Marchionna e pare che (voci di palazzo) il centrosinistra stia provando a serrare le fila e andare in consiglio comunale con una mozione di sfiducia. Un’operazione utile forse più per stanare parte dell’opposizione che mandare, realmente, a casa Marchionna. In effetti servirebbero anche i voti degli scontenti della maggioranza, ma sappiamo bene che le poltrone difficilmente si lasciano e molti dei componenti l’attuale consiglio comunale, non certo “cuor di leoni”, urlano il loro dissenso per alzare il prezzo pensando di essere il “diciassettesimo”.