Home Cronaca Tradisce il marito. La casa rimane a lui e lei costretta anche a pagare un assegno di mantenimento. In materia, svolta epocale dalle aule del tribunale di Brindisi
Tradisce il marito. La casa rimane a lui e lei costretta anche a pagare un assegno di mantenimento. In materia, svolta epocale dalle aule del tribunale di Brindisi
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Tradisce il marito. La casa rimane a lui e lei costretta anche a pagare un assegno di mantenimento. In materia, svolta epocale dalle aule del tribunale di Brindisi

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Una sentenza in controtendenza. Questo il giudizio dell’associazione Codici, da anni impegnata in un’attività di assistenza rivolta ai padri separati, in merito ad una recente pronuncia del Tribunale di Brindisi sulla separazione di una coppia. L’aspetto su cui viene posta l’attenzione riguarda, in particolare, la decisione relativa a casa ed assegno di mantenimento.
“Siamo abituati a sentenze a senso unico – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed a pronunce che, di fatto, guardano solo alle madri, mettendo in grande difficoltà i padri. In questo caso, invece, c’è stato quello che potremmo definire un colpo di scena”.
Il Tribunale di Brindisi ha stabilito che la donna dovrà lasciare la casa, di sua proprietà, all’ex marito e dovrà versare un assegno di mantenimento alla figlia, una studentessa universitaria che vive con il papà. Tra le motivazioni di questa sentenza, con cui viene ravvisata la violazione dei doveri coniugali da parte della donna, il fatto che ci sia stata una relazione extraconiugale della moglie, che ha portato poi alla separazione e che, quando padre e figlia vivono insieme, si registra un clima familiare sereno.
“Speriamo sia l’inizio di una nuova giustizia – afferma Giacomelli –, finalmente attenta agli interessi ed ai diritti di tutti i soggetti coinvolti. Abbiamo denunciato tante volte sentenze che ignorano la realtà, con il padre ridotto ad un bancomat ignorando la sua condizione ed anche i rapporti con i figli. La sentenza del Tribunale di Brindisi è un segnale importante per tanti padri separati che si trovano in situazioni simili. È un messaggio anche di speranza – conclude il Segretario Nazionale di Codici –, perché un’altra giustizia è possibile”.
La sentenza è stata emessa lo scorso 10 febbraio, in composizione collegiale (presidente Fausta Palazzo, a latere Gabriella Del Mastro e Vladimiro Gloria), mettendo la parola fine ad una battaglia legale che, avviata nel 2021, ha portato alla luce una dinamica familiare complessa, segnata da tensioni e conflitti, dove la causa scatenante di tutto è stata infine individuata nella relazione extraconiugale della donna precedente alla crisi matrimoniale.
Oltre all’infedeltà e alla violazione dei doveri coniugali, i giudici hanno ritenuto che la condotta della donna nei confronti dell’ex marito rientrasse nella categoria della “violenza morale”, concetto richiamato nella sentenza attraverso una recente ordinanza della Cassazione.