Esce il prossimo 25 ottobre, per i tipi della casa editrice Dellisanti, il nuovo ed attesissimo romanzobscritto da Giuseppe Marchionna, dal titolo “I figli della Montecatini” (ISBN 9791281575288, pagg. 810, euro 25,00).
“I Figli della Montecatini” narra di persone, di luoghi del cuore, di antiche tradizioni popolari ormai dimenticate, di poesie e canzoni che hanno segnato un’epoca, di grandi battaglie per la libertà che hanno scandito, e in alcuni casi hanno deviato, la traiettoria dell’esistenza di un’intera generazione. È un affresco doloroso della violenza dell’industrializzazione forzata del Meridione in una città prevalentemente fondata su un’economia agricola, che improvvisamente si è ritrovata a inseguire il mito del posto fisso e dello stipendio sicuro, abbandonando le campagne, le arti e i mestieri che l’avevano tenuta in vita sino ad allora. La vera protagonista del romanzo è la Città, descritta attraverso il percorso umano di un gruppo di amici nati nei primi anni Cinquanta. La narrazione dei loro amori, passioni, delusioni, lutti e dolori è la rappresentazione iconica del
cordone ombelicale mai reciso con il proprio luogo d’origine, che sottolinea la loro immane fatica a fare i conti con le proprie inadeguatezze culturali e morali di fronte agli sconvolgenti cambiamenti indotti dall’irruzione della
Grande Fabbrica nella loro vita quotidiana. Quando il gruppo dei protagonisti si disperde per frequentare
l’università, i percorsi personali si divaricano affrontando in modo diverso tutte le principali tematiche della seconda metà del Novecento: dalle conseguenze ambientali dell’industrializzazione pesante della città alla contestazione giovanile del 1968; dallo sbarco dell’uomo sulla Luna alla formazione delle frange estremiste della sinistra sfociate nella lotta armata; dal terremoto del Friuli all’esodo di massa degli albanesi dalla loro terra verso la Puglia; da Tangentopoli all’impetuoso e imperscrutabile sviluppo dei nuovi mezzi di comunicazione dell’inizio del XXI secolo. Un romanzo che descrive il misterioso, confuso e aggrovigliato ricettacolo di emozioni, sensazioni, eccitazioni, trepidazioni e turbamenti dei giovani nati nei primi anni Cinquanta, che hanno attraversato e segnato con la propria contraddittoria irruenza la seconda metà del XX secolo.
Giuseppe Marchionna è laureato in Filosofia. Ha ricoperto vari incarichi istituzionali e professionali per diverse Amministrazioni pubbliche, tra cui la carica di Sindaco della sua città natale, Brindisi, dal 1990 al 1992. Il 29 maggio 2023 è stato nuovamente eletto Sindaco di Brindisi. Ha pubblicato diversi saggi su temi di natura socio-economica, tra i quali: Migrazione, solidarietà e sviluppo nel Mediterraneo del Terzo Millennio, Besa Edizioni, 2011; Il nuovo umanesimo delle città, Youcanprint, 2013; La democrazia deliberativa, Quaderni di Studi &
Ricerche, Fondazione Giacomo Brodolini, 2016. A partire dal 2019 si è dedicato alla narrativa di genere noir, nella quale ha esordito con la trilogia che ha come protagonista il giornalista d’inchiesta Piergiorgio Sovieri:
L’unguento delle streghe, Vertigo Edizioni 2019; La provvigione del diavolo, NeP Edizioni 2022; La fiaba nera della Kuçedra, Laurana Editore 2023, vincitore Premio Nebbia Gialla 2022 per romanzi inediti.