Asl: ” L’inclusione prima di tutto”. Ragazzi con disabilità lavoreranno in ufficio e nella ristorazione
Tre ragazze con sindrome di Down, una ragazza con disturbi cognitivi e un ragazzo autistico, dopo un tirocinio formativo, avranno l’opportunità di un eventuale inserimento lavorativo nella sede del servizio Adi (Assistenza domiciliare integrata), in piazza Di Summa, a Brindisi. Durante il tirocinio, seguiti da un tutor, i ragazzi saranno di supporto allo smistamento delle pratiche amministrative e alla centrale operativa e affiancheranno gli operatori domiciliari.
Il progetto è stato presentato oggi nella sede della direzione generale della Asl, in via Napoli. A promuovere l’iniziativa il Raggruppamento temporaneo di imprese che gestisce il servizio Adi con l’Asl Brindisi, composto dalla cooperativa sociale San Bernardo (capogruppo), dalle cooperative Sirio e Occupazione e Solidarietà e dalla società THCS.
Partner del progetto di inserimento lavorativo è la sezione di Brindisi dell’Associazione Italiana Persone Down.
I primi tirocini partiranno a novembre. Nello stesso mese, la cooperativa San Bernardo, avvierà un ulteriore tirocinio formativo nel Centro diagnostico Igea di Grottaglie per una ragazza con sindrome di Down che affiancherà gli operatori addetti all’accettazione degli utenti.
Alla conferenza stampa, alla presenza dei ragazzi coinvolti nel progetto, hanno partecipato il direttore generale Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, il direttore amministrativo Loredana Carulli e Tommaso Gioia, consigliere per la Sanità del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Per il Raggruppamento temporaneo di imprese sono intervenuti Giuseppe Natale, direttore generale della cooperativa San Bernardo e responsabile di Commessa nell’ambito del servizio Adi Asl Brindisi; Angelo D’Adamo, presidente della cooperativa; Lucia Natale, responsabile del personale; Annalisa Lucchi referente del servizio Adi; Annamaria Margheriti, in rappresentanza dello studio di consulenza del lavoro Montanaro.
Per l’AIPD hanno partecipato la presidente della sezione di Brindisi Stefania Calcagni e la responsabile dell’orientamento al lavoro Paola Guido. Era inoltre presente Giuseppe Primicerio, presidente della società Yuri Benefit Corporation che, insieme alla cooperativa San Bernardo e alla società Domus Holding, sta realizzando il progetto “Autentichef – Le orecchiette che vorrei”, un intervento di ampio respiro per l’inserimento lavorativo dei ragazzi autistici nell’ambito della produzione artigianale di orecchiette.
Il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha inviato una lettera nella quale esprime il suo apprezzamento per questo programma di inserimento lavorativo che vede assieme l’Asl Brindisi e l’Rti San Bernardo. A leggere il messaggio Tommaso Gioia: “l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità – dice Emiliano – è una sfida che richiede l’impegno congiunto delle istituzioni, delle aziende e della società civile. Solo attraverso un cambiamento culturale profondo e l’implementazione di pratiche inclusive si potrà realmente garantire a tutti il diritto a una vita lavorativa dignitosa e soddisfacente. Esistono nel nostro Paese misure specifiche per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, come il collocamento mirato e incentivi fiscali per le aziende che assumono. Tuttavia, nonostante questi progressi, molte persone con disabilità continuano a incontrare ostacoli significativi, sia in termini di accessibilità fisica, sia di pregiudizi culturali. In questi anni noi abbiamo orientato le politiche pubbliche della Regione Puglia verso l’abbattimento di tutte le barriere che potessero impedire una parità di accesso al diritto al lavoro, alla salute e al benessere per tutti. Bisogna continuare sulla strada del dialogo con le famiglie e valorizzare le esperienze e l’impegno di tante associazioni come quelle presenti oggi, che rappresentano il tentativo riuscito di agganciare un mondo che resta, per tanti versi, ancora non pienamente e compiutamente inserito nella realtà lavorativa e sociale. Si tratta, in definitiva, di incoraggiare progetti come quello presentato oggi, che permette una inclusione concreta delle persone con disabilità e un sostegno al miglioramento della loro qualità della vita”.
“Il progetto – ha detto il dg Maurizio De Nuccio – vuole promuovere l’inclusione sociale e professionale di giovani con disabilità, mettendo in luce i benefici reciproci per i tirocinanti e le aziende che partecipano a questi programmi. L’iniziativa è una buona pratica di formazione-lavoro per soggetti fragili, applicata a un servizio a gestione pubblico-privata quale è l’Assistenza domiciliare integrata”.
“Le fragilità – ha detto il direttore amministrativo Loredana Carulli – sono opportunità che danno un valore aggiunto all’ordinario. La salute è un concetto globale: racchiude anche gli aspetti sociali e del benessere piscologico. Per questo è fondamentale lavorare in sinergia con le associazioni per progetti di questo tipo”.
Il direttore generale della cooperativa San Bernardo, Giuseppe Natale, nel ribadire l’importanza dell’iniziativa ha ricordato che “il progetto si inserisce all’interno di un lavoro quotidiano che la cooperativa compie per far accrescere la consapevolezza e le competenze di qualunque persona che viva una condizione di fragilità e che con lo sviluppo delle proprie abilità rappresenta una risorsa”.
La presidente AIPD Brindisi, Stefania Calcagni, ha sottolineato che “le ragazze sono state tra le prime a partecipare ai laboratori di autonomia promossi dall’associazione: una ha già maturato una importante esperienza di lavoro. Queste iniziative servono a cambiare la visione della disabilità e favorire il raggiungimento degli obiettivi a livello individuale”.
“Voi siete i dipendenti che vorrei – ha concluso rivolto ai ragazzi il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, citando lo slogan dell’iniziativa sulla pasta fresca – perché ci avete trasmesso un senso di soddisfazione emozionante. Quella della salute della comunità è la strada da percorrere: bisogna dare contenuti a una speranza che non è solo personale, ma anche familiare e collettiva”.