Home Cultura Quel “pasticciaccio” di via Appia, patrimonio Unesco. I sindaci esclusi si ribellano e chiedono una revisione del procedimento
Quel “pasticciaccio” di via Appia, patrimonio Unesco. I sindaci esclusi si ribellano e chiedono una revisione del procedimento
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Quel “pasticciaccio” di via Appia, patrimonio Unesco. I sindaci esclusi si ribellano e chiedono una revisione del procedimento

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I sindaci del sud si ribellano: Appia patrimonio Unesco ma noi esclusi. Gli amministratori locali con una lettera al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano e al ministro degli esteri Antonio Tajani  chiedono di avviare l’iter della revisione del procedimento che ha portato all’esclusione.
Il sindaco di Altamura, Vitantonio Petronella, e i primi cittadini di Matera, Santeramo in Colle, Laterza e Castellaneta hanno concordato un’iniziativa comune sulla via Appia “Regina viarum”, dichiarata sito culturale patrimonio dell’umanità dell’Unesco nel mese scorso. La gioia e l’entusiasmo sono stati subito raffreddati dalla notizia che il sito seriale “Via Appia. Regina viarum” è stato iscritto nella lista delle eredità mondiali con 19 dei 22 tratti proposti dal Ministero della Cultura (MiC), con esclusione delle componenti 003, 004 e 015. Quest’ultima ricade in Puglia e in Basilicata e attraversa i territori dei cinque Comuni. na nota è stata inviata da Petronella e dai sindaci Bennardi (Matera), Casone (Santeramo), Frigiola (Laterza) e Di Pippa (Castellaneta) al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, al ministro degli esteri Antonio Tajani e al servizio Unesco del MiC. L’esclusione dei territori – proposta al comitato Unesco dall’organismo consultivo Icomos – è ritenuta “inspiegabile e non condivisibile” e per questo si sollecita un incontro urgente al MiC. Si chiede, infatti, di avviare l’iter della revisione del procedimento che ha portato all’esclusione.  uno dei passaggi della lettera si riporta: “Alle evidenze archeologiche, che testimoniano in maniera indiscutibile il passaggio della Via Appia, si aggiungono altre evidenze paesaggistiche, storiche, artistiche e architettoniche, che innalzano ulteriormente il valore eccezionale della componente in questione, portando testimonianza della lunga e ininterrotta vitalità dell’antico tracciato attraverso i secoli, e del perdurare lungo lo stesso di alcune tipiche pratiche economiche e sociali, come la transumanza attiva ancora oggi”.