L’alcol etilico di contrabbando, in arrivo dall’Est Europa, passava dal porto di Brindisi. Niente pagamento dell’accise e dodici indagati, tra cui un 72enne di Squinzano, Oronzo Levante.
L’inchiesta è partita dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento. La Guardia di Finanza ha invece eseguito un decreto di sequestro.
Nel corso delle indagini si scopriva che presso il porto di Brindisi, con pagamento del corrispettivo in contanti, parte del quale, pari ad euro 37.100,00, veniva trovato nella disponibilità delle persone che avevano scortato il prodotto poi sottoposto a sequestro.
Il liquido sequestrato in altre operazioni conteneva anche tracce di alcool ter-butilico, sostanza autorizzata per la denaturazione dell’alcol etilico destinato alla fabbricazione di profumerie e prodotti cosmetici e, dunque, nociva in caso di consumo alimentare.
Si tratta di una inchiesta che a maggio era stata scandita dal sequestro di 750mila euro, ma che era già rimbalzata all’onore delle cronache nell’aprile 2021, quando i militari avevano rinvenuto in un casolare, nel Beneventano, alcune persone che stavano caricando su un autocarro pedane con cubi da 1.000 litri contenenti alcol etilico, ovviamente sequestrati al pari di prodotti chimici per la decolorazione e strumenti per il travaso.
Le successive attività investigative, con “intercettazioni telefoniche e analisi dei dispositivi informatici e telematici in uso”- avevano spiegato all’epoca gli inquirenti- avrebbe consentito di “disvelare un diffuso fenomeno di introduzione illegale in Italia di alcol etilico da paesi esteri. In particolare, veniva accertato che il prodotto proveniva da paesi dell’Est Europa, opportunamente additivato, e, giunto in Italia (passando dal porto di Brindisi), veniva sottoposto a processi di decolorazione e confezionamento presso laboratori specificamente allestiti, per poi essere reimmesso in circolazione con elusione dei controlli previsti in materia di alcole e bevande alcoliche”.
Sempre lo scorso maggio, erano stati eseguiti decreti di perquisizione e sequestro, emessi dalla Procura di Benevento, nelle province di Avellino, Foggia, Lecce e Brindisi nei confronti di altri indagati, alcuni dei quali titolari di imprese operanti nel settore del commercio all’ingrosso di alimenti e bevande, al fine di acquisire ulteriori elementi utili alla ricostruzione della vicenda con particolare attenzione all’eventuale commercio e distribuzione a consumatori finali dell’alcol etilico di contrabbando ed oggetto di lavorazioni nocive per la salute e, dunque, raccogliere riscontri in relazione ai reati di associazione a delinquere e di adulterazione di sostanze alimentari pure oggetto dell’attività investigativa.
I dodici indagati hanno adesso venti giorni a disposizione per produrre memorie e chiedere di essere interrogati, poi il Pm procederà alle eventuali richieste di rinvio a giudizio