Home Cronaca Brindisi non è una città sismica: 40 milioni di euro nel bando della Regione Puglia verso altre città pugliesi “vulnerabili”
Brindisi non è una città sismica: 40 milioni di euro nel bando della Regione Puglia verso altre città pugliesi “vulnerabili”

Brindisi non è una città sismica: 40 milioni di euro nel bando della Regione Puglia verso altre città pugliesi “vulnerabili”

0

Ospedali, caserme, scuole, università, uffici pubblici, musei, biblioteche, ma anche chiese, teatri, cinema, centri sportivi e grandi magazzini. La Regione Puglia lancia un nuovo bando per la messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici situati nelle aree più a rischio, con un finanziamento di oltre 33 milioni di euro, con possibilità di arrivare a 40 milioni di euro se sono raggiunti determinati obiettivi, nell’ambito del Programma Regionale FESR-FSE+ 2021-2027, con un’azione punta a rendere gli edifici strategici e rilevanti più sicuri in caso di terremoto.
“Con questo bando confermiamo il nostro sostegno attivo ai Comuni che spesso non hanno le possibilità di sostenere una spesa che è, invece, fondamentale per garantire la sicurezza dei nostri edifici pubblici e, di conseguenza, la sicurezza dei cittadini pugliesi”, dice il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alle Infrastrutture, Raffaele Piemontese, sottolineando quanto “queste azioni siano importanti da realizzare in chiave di prevenzione che è la chiave per ridurre i rischi e proteggere le nostre comunità, come siamo riusciti a fare già nel precedente ciclo di programmazione dei fondi europei, con 80 interventi di messa in sicurezza finanziati nelle zone esposte a rischio idrogeologico”.
Il bando è destinato ai Comuni, alla Città Metropolitana e alle Province pugliesi che possiedono edifici pubblici in zone ad alto rischio sismico. In particolare, coinvolge 84 Comuni delle province di Foggia, Bari, Taranto e Barletta-Andria-Trani, individuati come particolarmente vulnerabili.
Sono inclusi edifici strategici come ospedali, caserme, edifici utilizzati per la protezione civile, sedi istituzionali e per coordinare operazioni di emergenza.
E anche edifici “rilevanti”, come scuole, università, uffici pubblici, musei, biblioteche, edifici per il culto, teatri, cinema, centri sportivi e grandi magazzini.
Questa degli edifici rilevanti è una categoria oggi esclusa dai finanziamenti nazionali. Ma la Regione Puglia, per supportare gli enti locali in difficoltà economica a sostenere i costi della messa in sicurezza sismica, ha esteso la possibilità di proporre istanze agli asili nido, alle scuole di ogni ordine e grado, ai centri di formazione professionale, alle palestre annesse agli edifici scolastici, alle sedi universitarie, alle accademie, ai conservatori, a strutture civili in cui siano insediati uffici comunali, provinciali, regionali, delle prefetture, dell’ARPA Puglia, del CNR, dell’ANAS.
Ancora: a uffici con notevole accesso al pubblico, come uffici postali e bancari principali, centri civici, centri per convegni, mense e centri di aggregazione giovanili, uffici giudiziari, musei e biblioteche, chiese con superficie superiore ai 200 metri quadri, strutture fieristiche, ricreative, culturali, teatri, cinema, sale da ballo destinati a ospitare oltre 100 persone, edifici adibiti ad attività sportive aperte al pubblico e con capienza maggiore di 100 persone, grandi magazzini di vendita, mercati coperti, centri commerciali e similari con superficie di vendita superiore ai 1.500 metri quadri e anche edifici con destinazione alberghiera con capacità ricettiva di oltre 50 persone nonché strutture sanitarie o socio-assistenziali con ospiti non autosufficienti.
Naturalmente tutti questi tipi di edifici devono essere di proprietà dei Comuni, della Città metropolitana di Bari o delle Province.
Il bando finanzia interventi di adeguamento sismico, che possono includere anche la demolizione e la ricostruzione degli edifici, per eliminare completamente i rischi delle conseguenze di terremoti.
La Giunta regionale ha approvato oggi il finanziamento totale disponibile che è di 33.250.000 euro, con possibilità di incremento fino a 39.240.000 euro se saranno raggiunti determinati obiettivi. Ogni progetto potrà ricevere un contributo compreso tra 500 mila euro e 6 milioni di euro.