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Brindisi: eolico galleggiante sì o no? All’orizzonte un parco con  35 pale

Brindisi: eolico galleggiante sì o no? All’orizzonte un parco con 35 pale

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A fine luglio, durante il ritorno in Puglia di Goletta Verde, Legambiente è tornata a parlare, ancora una volta, di eolico offshore galleggiante come il futuro energetico della Puglia che deve puntare sulle rinnovabili per mettere fine al carbone.
Presente al dibattitto anche Ksenia Balanda, general manager JV Nadara, BlueFloat Energy per l’Italia, che sta sviluppando due parchi eolici offshore galleggianti in Puglia, tra cui “Kailia” a Brindisi ((con capacità massima di 1,2 Gw e una produzione annuale attesa di 3.5.TWh) e “Odra”, in provincia di Lecce.
Questo il suo discorso: “Sviluppare eolico offshore – una tecnologia che siamo orgogliosi che Legambiente abbia sin dal principio sostenuto e che ne rispecchia i valori – significa creare una filiera che va dalla produzione dei materiali in loco, allo sviluppo delle infrastrutture locali, fino alla gestione e manutenzione degli impianti da parte di addetti specializzati. Solo per i nostri progetti pugliesi questo si traduce in circa 8 miliardi di euro di investimenti privati e un potenziale occupazionale di 4700 posti di lavoro nelle fasi di costruzione e assemblaggio, che potranno arrivare a 8000 nei periodi di picco. I risultati in quest’ottica cominciano a vedersi: abbiamo accolto con grande favore la candidatura congiunta dei porti di Brindisi e Taranto per diventare, insieme, un hub per l’industria eolica marina nel Sud Italia, che rappresenterebbe una grande opportunità di rilancio per i due porti, di lavoro per le aziende pugliesi e di formazione qualificata per tantissimi giovani”.
Lo scorso gennaio è stato il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica a dare il via libera a due progetti di eolico offshore al largo delle coste pugliesi. Uno sorgerà tra Brindisi e Lecce, l’altro al largo di Manfredonia. Un terzo progetto ha già ottenuto l’ok del Mase e sarà realizzato a Marsala, nel Trapanese. Sono, inoltre, già 70 i progetti già presentati in Sardegna, Sicilia, Calabria e Puglia. A diffondere i dati è stata l’Associazione italiana delle imprese dell’eolico offshore (Aero) che riunisce 26 società nazionali e straniere. L’europea Galileo e la barese Hope hanno ricevuto il via libera per un parco eolico da 525 Mw nel mare tra Brindisi e Lecce, con 35 pale da 15 Mw ciascuna.
Per il Kailia Energia Floating Offshore Wind Farm, da 1.200 MW, sarà sviluppato in un’unica fase, dopo il completamento della costruzione, che dovrebbe essere commissionato nel 2027. Il progetto al largo di Brindisi, sviluppato da BlueFloat Energy e Falck Renewables, dovrebbe generare 3.500.000 MWh di elettricità e fornire abbastanza energia pulita per alimentare un milione di famiglie. Il progetto dovrebbe compensare 2.000.000 di tonnellate di emissioni di anidride carbonica (CO2) all’anno.
Ora, è atteso dopo le ferie (a metà di settembre) il verdetto del ministero dell’Ambiente sulle aree del Sud, almeno due, che diverranno hub portuale per costruire ed assemblare gli impianti eolici offshore galleggianti, tra cui Taranto che si è candidata insieme a Brindisi.