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Allo scrittore Raffaele Nigro la cittadinanza onoraria di San Vito dei Normanni
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Allo scrittore Raffaele Nigro la cittadinanza onoraria di San Vito dei Normanni

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Nel 30° anniversario della proclamazione del Comune di San Vito dei Normanni a Città e del conferimento della cittadinanza onoraria sanvitese allo scrittore e giornalista Raffaele Nigro, giovedì 22 agosto alle ore 20 in piazza Leonardo Leo, quale iniziativa a cura dell’Amministrazione Comunale-Assessorato alla Cultura, è previsto un incontro con l’illustre personalità, che per l’occasione dialogherà con il giornalista Angelo Sconosciuto sul suo ultimo libro “Il cuoco dell’Imperatore” (La nave di Teseo).
Raffaele Nigro. Scrittore e giornalista, Raffaele Nigro ha origini lucane e vive a Bari, è stato programmista-regista dal 1979 al 1989, nonché Direttore e successivamente Caporedattore per la sede regionale della Rai a Bari. Ha condotto ricerche etno-antropologiche in Lucania e in Puglia, si è occupato a lungo di tradizioni popolari fondato e diretto riviste letterarie e di poesia. È noto al grosso pubblico per i suoi romanzi storici I fuochi del Basento (1987; vincitore del premio Campiello), La baronessa dell’Olivento (1990), Ombre sull’Ofanto (1992) e Dio di levante (1994). Di lui la critica ha scritto: «Quella di Nigro può essere considerata una scrittura “sperimentale” e “antropologica”. Il suo lavoro è tipico di uno scrittore che si sforza di inventare una nuova tipologia letteraria in rotta di collisione con il convenzionale, in quanto va oltre le formule del realismo e si fonda sull’uso di metafore e di invenzioni proprie del realismo magico». Giova ricordare ancora che nel 1997 ha pubblicato Adriatico, finalista al Premio Strega. Tra i suoi libri ricordiamo ancora i reportage Viaggio in Albania, edito da Thoena di Tirana, Viaggio in Basilicata, pubblicato da Adda Editore, Diario mediterraneo e Viaggio in Puglia, editi da Laterza.
Il libro. È il 1208 e Guaimaro delle Campane, originario di una famiglia di fonditori di Melfi, assiste all’uccisione di due carbonai ebrei. Preso dal panico, anziché aiutare i due feriti si dà alla fuga, arruolandosi al seguito della corte di Federico II di Svevia. Grazie alle sue conoscenze mediche e alle doti nell’arte culinaria, viene scelto come cuoco ufficiale del giovane re di Sicilia e di Germania e come figura addetta alla salvaguardia della sua salute, entrando così a far parte di una corte animata da letterati, cantori, giuristi, scienziati e filosofi di cui Federico ama circondarsi. Guaimaro affronterà con lui vittorie e sconfitte, vivendo e trascrivendo i grandi avvenimenti storici, come le lotte con il papa e i comuni, e i semplici momenti di vita quotidiana, la frenesia per i preparativi di sontuosi ricevimenti e la fatica per i lunghi spostamenti della corte viaggiante. Trascorrendo la propria vita, anch’essa ricca di passioni, accanto a Federico e al suo progetto politico, lungo l’arco di mezzo secolo. In questo romanzo storico, epico, avventuroso e lirico, Raffaele Nigro ci offre un ritratto inedito di Federico II Hohenstaufen, della sua complessa personalità fatta di curiosità intellettuale e superstizioni, amori folli e matrimoni di convenienza, ma soprattutto il volto di un imperatore radicalmente diverso da tanti monarchi del suo tempo: un paladino del diritto e della scienza in un secolo buio, un sostenitore della politica contro la violenza e il promotore di un progetto ambizioso di un’Europa unita ante litteram, di un Mediterraneo dei saperi e di una divisione tra il potere dei papi e quello dello Stato.