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Puglia: fuga al nord. Nel 2042 ci saranno 418mila persone in meno
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Puglia: fuga al nord. Nel 2042 ci saranno 418mila persone in meno

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Secondo l’Istat la Puglia è destinata a perdere l’11 per cento della popolazione. Oltre alla denatalità, pesa l’emigrazione dei giovani verso il Nord e all’estero. i dati presentati a Monte Sant’Angelo, in occasione di Festambiente Sud
Secondo le proiezioni dell’Istat, al 2042 la Puglia perderà oltre 418mila cittadini (-11%). Un terzo dei quali nei Comuni delle aree interne (-100mila abitanti), in cui oggi risiede il 22% della popolazione. Sono i dati al centro delle riflessioni fatte a Monte Sant’Angelo, in occasione di FestambienteSud, l’evento promosso da Legambiente.
La Lombardia, intanto, registra una variazione netta positiva, intercettando i flussi migratori interni e esteri. Al contrario, la Puglia continua a perdere popolazione che si sposta nelle altre regioni (specialmente al Nord) e all’estero. Negli ultimi anni, il tasso di natalità sempre più basso e un’aspettativa di vita sempre più lunga hanno portato l’Italia tra i paesi più anziani in Europa e nel Mondo. Ma le dinamiche naturali hanno avuto impatti territoriali differenziati, colpendo in maniera più rapida e severa il Sud. Anche la componente migratoria interna e internazionale ha contribuito ad ampliare gli squilibri demografici Sud-Nord. Nelle regioni settentrionali si concentrano prevalentemente le comunità immigrate, contribuendo a ringiovanire una popolazione strutturalmente anziana. Il Mezzogiorno invece continua a soffrire di un deflusso netto di giovani (1 su 3 laureato) verso il resto del Paese e verso l’estero.