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Fratelli d’Italia non accetta le imposizioni di Marchionna: verso un appoggio esterno?
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Fratelli d’Italia non accetta le imposizioni di Marchionna: verso un appoggio esterno?

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Una quiete apparente che non lascia presagire nulla di buono per il proseguo dell’amministrazione Marchionna. Il centrodestra cerca di non far pesare all’esterno, in città, la crisi, l’assenza di giunta. Una situazione imbarazzante: dopo 12 anni da Mennitti, il centrodestra vince le elezioni. Dodici anni di giunte di sinistra. E dopo, appena un anno dal varo della giunta Marchionna, si apre una crisi e si azzera una giunta per volontà di alcuni consiglieri comunali, senza nessuna giustificazione di natura politico amministrativa. La scorsa settimana Marchionna partorisce il “topolino” senza la rappresentanza di FdI, alle prese con una parte minoritaria che vorrebbe sostituire il vicesindaco Oggiano e la parte maggioritaria, composta da tre consiglieri comunali su cinque e il partito, nelle sue figure apicali, che vorrebbero riconfermarlo insieme a Pisanelli. Incontrando, però, inspiegabilmente (almeno ufficiosamente) le resistenze del Sindaco. Marchionna ha provveduto a rimpiazzare calibri da novanta, come Massimiliano Oggiano (quasi 800 preferenze, vice sindaco, assessore all’urbanistica ed esponente di spicco di FdI in terra di Brindisi con forti legami romani); Gianluca Quarta (oltre 1200 preferenze in Forza Italia, assessore ai Lavori Pubblici); Luciano Loiacono (quasi 700 preferenze con la Casa dei Moderati, assessore alle Attività Produttive); sacrifica l’Arch. Antonio Bruno (lista Marchionna, assessore Ambiente); Lidia Penta (assessore Sport, Lega); Antonio Pisanelli (FdI, assessore ai servizi sociali), con figure di terza linea, in fatto di preferenze – senza nulla togliere agli stessi (ma veterani della politica locale, con esclusione della new entry Cozzolino). Un’operazione/epurazione di questo tipo non si era mai vista prima d’ora a meno di un anno dall’inizio della consiliatura. Neanche il fatidico ribaltone fatto dall’allora sindaco Giovanni Antonino, nell’estate 1999 (aveva, comunque, una visione) ha raggiunto livelli di “spregiudicatezza” politica cosi come quella ordita da Marchionna ai danni di oltre 4000 voti che gli hanno consentito di esser eletto sindaco e dei quali non ha avuto nessuna remora nel cestinarli e derubricarli. Con l’aggravante di essersi messo alla mercè dei singoli consiglieri comunali che potranno “ricattarlo” quando la fame di “visibilità” (leggasi, poltrone) si appaleserà nuovamente. Come può il plenipotenziario di Forza Italia, on. Mauro D’Attis, aver acconsentito un’operazione che ha frantumato il cdx e i partiti appartenenti a esso a distanza di poco meno di un anno dalle provinciali, ma soprattutto dalle regionali? O era d’accordo sin dall’inizio con il sindaco (facendo fare il lavoro sporco a Marchionna)? Oppure ha subito anch’egli un azzeramento dai contenuti e dai metodi davvero oscuri. E se fosse così, si spiega il sacrificio del suo uomo, mister preferenze, Gianluca Quarta (inviso alla totalità dei consiglieri di FI) per dimostrare a Roma di aver ancora ben saldo in mano il gruppo consiliare, almeno formalmente. In questo caso si spiega l’altro sacrificio, quello di Loiacono, apparentemente difeso dal suo movimento (molto vicino allo stesso D’Attis) dagli strali dei consiglieri comunali rivoltosi. Per non parlare del defenestramento di Tonino Bruno da sempre mentore e fidato di Marchionna dai tempi d’oro del socialismo nostrano. I bene informati, vicini al Sindaco, hanno fatto trapelare ciò che ai più sta diventando una certezza: Marchionna senza una motivazione politica, ha utilizzato (a questo punto organizzato con l’avallo dell’on. D’Attis?) la nota dei consiglieri comunali che chiedevano l’azzeramento e l’avvicendamento della Giunta per sbarazzarsi di una figura “ingombrante e onnipresente” (così pare, si sia fatto “sfuggire” in varie occasioni) come il vicesindaco Oggiano. La sua iperattività evidentemente mal si conciliava con l’atteggiamento attendista e in alcuni casi confuso di Marchionna in tutti i dossier aperti e ancora irrisolti e probabilmente anche con visioni differenti su alcune tematiche molto sensibili che riguardavano e riguardano il futuro della Città, più improntata alla presenza e al controllo del “pubblico” per il vicesindaco. Lo stesso vicesindaco che in diverse occasioni è riuscito a portare a casa importanti risultati (Acque Chiare, servizio motobarca inserito nei servizi minimi garantiti di TPL, rivisitazione di importanti progetti di rigenerazione urbana come quelli del Paradiso o che rischiavano di essere definanziate come il PAC water front o il parcheggio di via Tor Piasana, azzeramento delle pratiche urbanistiche, attivazione dello Sportello Unico dell’edilizia, protocollo d’intesa con l’Asl per far diventare l’ex capannone Saca un centro unico per l’autismo). Con l’unica pecca di non averli “comunicati” correttamente stante anche la totale assenza di un ufficio stampa istituzionale per scelte anch’esse incomprensibili del primo cittadino. Quale migliore occasione allora per Marchionna di sbarazzarsi del suo “scomodo” vicesindaco attraverso l’azzeramento di Giunta, producendo danni collaterali attraverso il “sacrificio” di Quarta, Loiacono, Penta, Sicilia e Pisanelli. Ovviamente queste sono ricostruzioni giornalistiche frutto di ascolto degli attori in campo. Contattato telefonicamente Oggiano ha preferito glissare sull’argomento smentendo categoricamente qualsiasi elemento di contrasto con il sindaco, anzi confermando il rapporto di fiducia e puntuale collaborazione con lo stesso in questo anno di Amministrazione e dichiarandosi assolutamente sereno. Non da ultimo, va ricordato che la rinuncia alla candidatura a sindaco di Oggiano e l’aver portato FdI a convergere su Marchionna, sono stati determinati per non spaccare il centrodestra e determinanti per l’elezione a primo cittadino. Marchionna deve molto a Oggiano. Se così è, allora la questione diventa davvero ingiustificabile con tante tinte oscure. La Città ha il diritto di conoscere da Marchionna le reali motivazioni che lo hanno spinto a questa insensata quanto irragionevole decisione di mandare a casa una Giunta fiduciaria dopo appena un anno, senza trincerarsi sul malcontento dei consiglieri comunali. Ora non resta che attendere cosa farà FdL. Se le resistenze del Sindaco nei confronti di Oggiano (che rimane silente) e Pisanelli dovessero persistere non è da escludere un appoggio esterno all’amministrazione Marchionna (senza, quindi, rappresentanti in Giunta) valutando di volta in volta la posizione da assumere. In questo caso, stante anche i mal di pancia di altri consiglieri comunali defenestrati, la consiliatura rischia di aver vita difficile. A meno che non nasca una giunta tecnica, quasi di salute pubblica, per nascondere un ribaltone che vedrebbe il Pd in maggioranza con Forza Italia. A volte la fantapolitica non è poi così lontana dalla realtà.