In Puglia nel 2023 sono stati registrati 3.643 reati ambientali. E’ quanto emerge dal report di Legambiente ‘Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia’, nel 30esimo anno dalla sua prima pubblicazione, presentato oggi a Bari nella sede di Legambiente Puglia. In totale nel 2023 nel territorio pugliese 3.404 sono state le persone denunciate, 38 quelle arrestate e 1.074 i sequestri.
Con 878 reati e 655 persone denunciate la provincia di Bari occupa il primo posto in regione, il terzo a livello nazionale dopo Napoli e Avellino, seguita da Foggia dove sono stati commessi 703 crimini ambientali. Ci sono poi le province di Lecce (615 reati), Taranto (353), Brindisi (224) e la Bat (174).
Alla presentazione del report erano presenti tra gli altri il sindaco di Bari Vito Leccese, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, Renato Nitti, il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani e la presidente Legambiente Puglia Daniela Salzedo.
In Puglia nel 2023 sono stati contestati 1.442 reati nel ciclo illegale di cemento. Anche in questo caso, Bari è la provincia più colpita, con 247 reati, seguita da Lecce con 240, Foggia che ne registra 186, Brindisi 103, Taranto 96 ed infine la Bat con 12 reati “Dal governo Meloni – dichiara Ciafani – ci aspettiamo un segnale di discontinuità. Serve approvare quanto prima le riforme necessarie per rafforzare le attività di prevenzione e di controllo. Ne gioverebbero molto la salute delle persone, degli ecosistemi, della biodiversità e quella delle imprese sane che continuano ad essere minacciate dalla concorrenza sleale”.
“La Puglia, purtroppo, occupa sempre i primi posti nella classifica nazionale come confermato – commenta Salzedo – anche quest’anno dal Rapporto Ecomafia 2024. Nel 2023 il numero di controlli effettuati dalle forze dell’ordine risulta essere il più alto su tutto il territorio nazionale, sono stati infatti effettuati 144.485 controlli”.