Si tratta di un 38enne fasanese e fa parte di un sospetto finito in mano alla Procura di Milano che indaga sul colpo avvenuto il 4 dicembre dell’anno scorso sulla A4 Milano-Torino a danno di un furgone blindato che trasportava oro per 2 milioni di euro. Nei giorni scorsi gli investigatori della Squadra mobile di Milano sono venuti in Puglia per dare esecuzione ad un decreto di perquisizione locale e personale emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo lombardo a carico di 16 indagati: cerignolani, alcuni lombardi e un uomo di Fasano.
Un notizia (il coinvolgimento di cerignolani e brindisini) che “rimbalza” verso quanto accaduto il 4 luglio scorso sulla statale 613 Brindisi-Lecce con l’assalto al portavalori che trasportava 4 milioni di euro. Dopo quanto accaduto, è ancora caccia ai basisti salentini che avrebbero organizzato il colpo con altra “manovalanza” pugliese: i cerignolani si sospetta. In mano agli investigatori passano e ripassano – intanto – le immagini di videosorveglianza, dislocate nell’area tra San Pietro Vernotico e Torchiarolo, dopo aver scoperto che le auto carbonizzate durante l’assalto provengono da fuori provincia. Una banda che, dopo l’assalto, è riuscita a volatizzarsi in pochi minuti in una zona impervia (come si presenta la campagna circostante, vicina all’area archeologica di Valesio) non facilmente raggiungibile ma – di sicuro – nota a chi ha studiato tutta la spaventosa azione di guerriglia: un piano non certo da principianti. Un cerchio, quello che potrebbe stringersi contro alcuni malviventi del luogo, non scartato in questa fase molto delicata delle indagini per arrivare al resto dei componenti.