Home Politica Marchionna al bivio per le pressioni degli “ammutinati”. Dimissioni, conferma della giunta o ribaltone?
Marchionna al bivio per le pressioni degli “ammutinati”. Dimissioni, conferma della giunta o ribaltone?
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Marchionna al bivio per le pressioni degli “ammutinati”. Dimissioni, conferma della giunta o ribaltone?

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Vige ancora un clima d’incertezza a Palazzo di Città. Oggi si è’ svolto un incontro tra i segretari provinciali, i capigruppo di maggioranza e il sindaco per provare a dipanare una matassa sempre più intricata provocata da un gruppo di consiglieri comunali che sostengono l’attuale amministrazione critici per mancanza di comunicazione con la Giunta. Almeno, questa la giustificazione ufficiale. In realtà, voci insistenti di corridoio parlano di appetiti o richieste di “visibilità” di consiglieri comunali alla ricerca del posto al sole. Una crisi politica aperta al buio che rischia di mandare (dopo appena un anno di vita) l’amministrazione comunale gambe all’aria. Un film già visto nelle passate amministrazioni, come nell’agosto del 1999 con l’allora sindaco Giovanni Antonino a fare il famigerato ribaltone. Tensioni e “richieste di visibilità” con la ricerca del 21esimo consigliere (allora il consiglio comunale era composto da 40 consiglieri) per approvare provvedimenti anche durante il primo governo Mennitti, ma che furono rimandate al mittente grazie all’autorevolezza dello stesso. La storia si ripete anche nella consiliatura del Sindaco Consales (2012-2016) che portò lo stesso a modificare gli assetti in Giunta per ben 9 volte. Nel 2016 le “richieste di visibilità” nell’amministrazione della Sindaca Carluccio portarono, addirittura, a concludere la legislatura dopo appena un anno con una mozione di sfiducia votata dall’opposizione e da ex consiglieri di maggioranza (tra cui l’attuale consigliere comunale di opposizione Pasquale Luperti). Nell’era del Sindaco Riccardo Rossi (2018-2023) le cose sono andate leggermente meglio, tranne un rimpasto per l’insofferenza che il PD nutriva nei confronti dell’ assessore all’urbanistica Dino Borri, chiedendone la rimozione a causa di posizioni e visioni dello sviluppo della città frutto dell’ortodossia ambientalista dello stesso tranne poi fare un repentino dietrofront con l’acquisizione, come contropartita offerta da Rossi, delle presidenze della STP e dell’ASI. Ora tocca a Marchionna che pare abbia rigettato la palla nel campo della responsabilità dei partiti di centro destra che lo candidarono a primo cittadino. Gli scenari sono imprevedibili, ma di sicuro nessuna ipotesi è scontata. In un clima così confuso Marchionna dovrà assumere una posizione chiara nei confronti della città e dell’elettorato che lo ha sostenuto. Piegarsi agli “appetiti” dei consiglieri comunali o dare conto alle scelte dei partiti che anche oggi hanno confermato piena fiducia ai propri rappresentanti in giunta. Il rischio è di avere alcune defezioni nei consiglieri comunali “ammutinati”, facendo venire meno i numeri. In questo caso le dimissioni sarebbero inevitabili oppure, scenario remoto, ma non improbabile, Marchionna potrebbe aprire all’opposizione (o parte di essa), mandando in frantumi, di fatto, il centro destra e aprendo al ribaltone. Fanta politica? La prossima settimana avremo la risposta.