Il primo allarme bomba la sera dello scorso 20 maggio, giorno e scenario dell’attentato in cui esattamente 12 anni fa (il 19 maggio 2012) perse tragicamente la vita la studentessa mesagnese 16enne Melissa Bassi fuori dalla scuola Morvillo-Falcone. In via Galanti una valigia abbandonata sul marciapiede aveva fatto scattare l’allarme intorno alle ore 22, portando immediatamente sul posto la polizia. Dopo aver transennato la zona, per precauzione, in ausilio erano intervenuti anche gli artificieri, appurando che all’interno di quel bagaglio si trovavano solo degli abiti.
Oggi, intorno alle 14, il secondo allarme bomba. Lungo il cavalcavia De Gasperi, nei pressi del collegamento con Corso Roma e via Indipendenza, è stato uno zaino da dove fuoriusciva un filo elettrico (casualmente?) ad allarmare alcuni passanti, facendo nuovamente scattare la paura da quelli parti. Il traffico in zona è rimasto bloccato per almeno un’ora (in ogni direzione) in attesa degli artificieri. In fila, anche alcuni pullman con all’interno studenti che si apprestavano a fare ritorno a casa. Anche qui, la situazione è sempre stata sotto controllo dopo l’arrivo delle forze di polizia. Tutto è comunque rientrato dopo gli accertamenti dello zaino che non conteneva alcun esplosivo, per fortuna.
Ora, due simili episodi in pochi giorni non sono certo all’altezza di una città come Brindisi: sporadici e, il più delle volte, da ricercare all’indirizzo del Tribunale o di Palazzo di Città, come quelli avvenuti a breve distanza nel corso del 2021. Ci si chiede quindi se quanto accaduto è legato a una possibile “tensione” da collegare a ciò che tra pochi giorni vedrà la Puglia e specialmente Brindisi (dove il 13 giugno si terrà la cena di gala presso il Castello Svevo con l’arrivo dei grandi della Terra) affacciarsi con le immagini del G7 al mondo intero. Il pensiero è che tutto questo (il distratto abbandono di una valigia e di uno zaino) possa essere solo casuale.