BRINDISI – Come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, i brindisini rischiano di pagare un conto salatissimo in termini di Tari. E per una città dove, secondo uno studio effettuato nel 2023 da CittadinanzAttiva, un nucleo familiare di tre unità paga 464 euro l’anno (quinta tariffa più alta d’Italia), il bilancio si farebbe oltremodo pesante. Il territorio è sprovvisto di impiantistica pubblica per i rifiuti e sconta percentuali di differenziata piuttosto basse. Il Comune ha in piedi un contenzioso con Ecotecnica per prestazioni – a dire della ditta – non pagate dall’ente. I costi per il conferimento del rifiuto organico presso l’impianto privato di compostaggio Heracle, sito nel Comune di Erchie, nel corso di due anni sono raddoppiati e potrebbero adesso essere rimodulati ulteriormente verso l’alto. Inoltre, la discarica di Autigno continua a essere inagibile ed a rappresentare un costo per l’ente. Il quadro locale rischia quindi di aggravare quello regionale.
Una sentenza del Consiglio di Stato ha eliminato con un colpo di spugna la tariffazione calmierata da Arera per la gestione dei rifiuti, dando così la possibilità ai proprietari di discariche di adeguare i prezzi secondo gli indici Istat. I Comuni meno ricicloni rischiano un salasso. È il caso di Brindisi, che viaggia a oltre 20 punti percentuali in meno rispetto al limite fissato dalla Regione, al di sotto del quale scatta l’applicazione della ecotassa.