Radiologia interventistica, Amati: “Pazienza sta per finire e perciò spiego il problema visto dalla parte del Codice penale”
BRINDISI – Dichiarazione del Consigliere e commissario regionale di Azione, Fabiano Amati.
“Sulla radiologia interventistica al Perrino di Brindisi la pazienza sta per finire e perciò avverto il dovere di spiegare il problema visto dalla parte del codice penale, considerato che tutte le parole spese sul piano clinico-organizzativo non hanno per ora sortito effetti. E speriamo che basti.
Dice il codice penale: non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico d’impedire equivale a cagionarlo (art. 40, comma 2). Traduzione: chi ha l’obbligo giuridico d’impedire l’evento morte e non lo fa, risponde di omicidio. Chiaro?
Nel nostro sistema giuridico si chiamano omissioni improprie e sono ravvisabili, sotto il profilo della clausola d’equivalenza, per i reati causali puri, primo tra tutti l’omicidio.
I manager Asl e le burocrazie sanitarie regionali si ritrovano, dunque, in posizione di garanzia derivante da un obbligo giuridico, la cui fonte è il contratto, sottoscritto per eseguire e rispettare le più varie prescrizioni normative. Tra queste prescrizioni normative di tipo organizzativo basti citare la più nota – DM 70 del 2015 -, la quale configura il sistema sanitario su base regionale e fortemente interconnesso, così da garantire la piena funzionalità di tutti i DEA di II livello presenti nella regione.
Non assicurare la piena funzionalità di tutti i servizi tipici di un ospedale di II livello, nonché DEA, fa emergere la responsabilità penale a carico delle burocrazie sanitarie regionali e dei manager ASL in caso di evento cagionato da omissione impropria, ossia da mancata osservanza dello standard assistenziale previsto, anche e soprattutto attraverso provvedimenti organizzativi di rango interaziendale. E in questo senso anche il contratto dei medici pronuncia parole decisive.
Ne deriva che va ripristinata immediatamente la piena funzionalità della radiologia interventistica del Perrino, con l’utilizzo provvisorio di personale proveniente da altri presidi, in particolare quelli non configurati come Centri di trauma, in grado di eseguire le prestazioni d’emergenza e nel frattempo formare i radiologi già presenti in organico o quelli in via d’assunzione.
Se oggi dovesse capitare qualcosa di grave, Dio non voglia, deve essere chiaro che “non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico d’impedire equivale a cagionarlo.”