BRINDISI – Ogni ipotesi di investimento nella nostra zona industriale è subordinato alla disponibilità di suoli già bonificati.
Sono trascorsi oramai 24 anni dalla emissione del Decreto del Ministero dell’Ambiente con il quale si perimetrava il sito di interesse nazionale (SIN) di Brindisi con l’obiettivo della bonifica delle eventuali contaminazioni delle varie matrici ambientali.
In tutti questi anni buona parte delle risorse disponibili sono state utilizzate per la bonifica del sito MICOROSA, area insuscettibile di nuovo utilizzo industriale atteso che è collocata all’interno di una zona vincolata.
Anche tutti i tentativi di riperimetrare l’area SIN si sono rivelati illusori.
Nel decreto milleproroghe, da ultimo, il termine entro cui effettuare la riperimetrazione è stato traslato al primo gennaio 2025.
Si tratta, allora, di utilizzare bene le risorse ancora disponibili attraverso una modifica del “Nuovo Accordo di Programma”, sottoscritto dalla Giunta Rossi in data 06/10/2021, con cui, tra l’altro, si demandava ad ASSET Puglia il ruolo di stazione appaltante dei 5 interventi previsti e di esclusiva competenza del Comune di Brindisi.
Di questi 5 interventi, in realtà, solo i due impianti di “messa in sicurezza e bonifica” delle acque di falda freatica, previsti a Costa Morena ed a Fiume Grande, sono effettivamente finalizzati alla bonifica programmata per l’intera zona industriale.
Gli ulteriori 3 interventi (caratterizzazione Villaggio San Pietro, caratterizzazione terreni del Parco Saline di Punta della Contessa ed analisi di rischio) non potranno mai raggiungere l’obiettivo della bonifica dei terreni e quindi soddisfare la necessità di ulteriori terreni utili alle richieste rivenienti da nuovi e compatibili interventi industriali.
Meglio sarebbe, allora, destinare queste risorse alla bonifica dei 91 punti contaminati risultanti dalla caratterizzazione effettuata dal Consorzio ASI su delega del Comune, rendendo disponibili da subito ben 678 ettari di terreni in zona industriale.
E’ necessario, però, agire presto e bene modificando nuovamente l’Accordo di programma.
Rendere disponibili ben 678 ettari di terreni consentirebbe di dare risposte positive agli investitori che hanno dimostrato interesse ad investire nella zona industriale di Brindisi e consentirebbe di rilanciare un settore vitale per la nostra economia
IL RESPONSABILE AMBIENTE PRI (Professor Francesco MAGNO)