Centro antiviolenza, Fp Cgil: “Il Comune ripristini i fondi. Potenziale aumento dei fenomeni”
BRINDISI – L’avversata linea politica dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni nella lotta alla violenza maschile contro le donne, viene adottata anche dal Comune di Brindisi: il Governo centrale taglia i fondi del 70% per la prevenzione di tale orribile fenomeno e la Giunta Comunale falcidia anch’essa i fondi per il centro contro l’abuso ed il maltrattamento all’infanzia, donne e soggetti vulnerabili.
Si tratta di un Centro che opera da 24 anni ed avviato con il Piano Cittadino della legge 285/97; una realtà che ha dimostrato sul campo preparazione e professionalità a fronte di servizi socio – sanitari inesistenti riguardo al trattamento e alla prevenzione della violenza sui minori, donne ed intrafamiliare.
Ora, il Comune – come sopra evidenziato – ha deciso di ritirare il finanziamento riveniente dalla 285/97 ed anche il mantenimento del servizio con fondi propri, garantendo, ad oggi, le risorse economiche solo fino al 31 gennaio p.v., dopo di che il Centro difficilmente potrà garantire gli attuali standard organizzativi/gestionali per insufficienti risorse economiche.
È innegabile che le conseguenze nell’adottare queste politiche anacronistiche, implicano un potenziale aumento dei fenomeni di maltrattamento e di femminicidi. La struttura gestita dalla Cooperativa Crisalide offre competenze professionali, assistenti sociali, educatrici, avvocate e sociologi a favore di minori, donne, soggetti deboli e vulnerabili, vittime di abusi e maltrattamenti.
Dunque, l’Amministrazione non può restare insensibile e sorda alle voci sommesse di un’utenza che subisce una cultura patriarcale, maschilista, prevaricatrice e violenta di cui restano vittime donne e minori.
Una recrudescenza diffusa di tale fenomeno: solo nell’ultimo anno (2023) il Centro Crisalide ha avuto all’attivo oltre 100 NUOVI FASCICOLI, intercettando circa 92 adulti, 90 minori e 50 donne vittime di violenza fino ad oggi, senza considerare l’utenza presa in carico negli anni precedenti.
Per tutte queste ragioni, invitiamo il Comune di Brindisi, in primis il Sindaco, a trovare immediatamente le opportune soluzioni tecnico/amministrative atte a ripristinare in modo congruo i fondi dedicati alla corretta funzionalità della struttura in questione, preannunciando altrimenti un escalation del conflitto con riverberi di carattere pubblico, nell’ambito dei diritti e delle regole democratiche sancite dalla nostra Carta Costituzionale antifascista nata dalla lotta di resistenza.
Su questa battaglia non arretreremo, perché le Donne sono pronte a lottare e resistere contro questo attacco politico deplorevole che colpisce una struttura di vitale importanza per i minori e le donne in un territorio che non ha ancora raggiunto, come sopra evidenziato, livelli adeguati di contrasto alla violenza di genere.
La Segretaria Prov.le
(Resp Politiche di Genere)
Chiara Cleopazzo