Piano industriale Bms, al 2026 venti lavoratori in meno e 3,5 mln in più dai parcheggi. Cannalire: “Sono 28 pagine di chiacchiere”
BRINDISI – Nelle scorse ore è stato reso noto il nuovo piano industriale triennale della Brindisi Multiservizi, che prevede «un risultato economico lordo a pareggio nel 2024 e positivo negli esercizi 2025 e 2026». Va ricordato che se il prossimo anno la partecipata del Comune dovesse chiudere in perdita, andrebbe incontro alla liquidazione. Le maggiori speranze del Comune e dell’amministratore unico della Bms sono rivolte alla gestione dei parcheggi, che sarà integralmente affidata alla società in house. Nel piano industriale si prevedono maggiori introiti dai parcheggi nella misura di 1,2 milioni per il 2024, 2,4 milioni per il 2025 e 3,5 milioni per il 2026. Ciò, sulla base dell’adozione di nuove tecnologie, quale l’inserimento di sensori negli stalli a pagamento per rilevare la presenza di autovetture e il pagamento del corrispettivo della sosta. «La Società – viene spiegato nel documento – intende adottare politiche di smart mobility con l’obiettivo di favorire una gestione innovativa dei flussi veicolari. La gestione dei parcheggi tramite l’adozione di nuove tecnologie consentirà, da un lato, di decongestionare il traffico nelle zone urbane, indirizzando i cittadini verso gli stalli a pagamento liberi, dall’altro il controllo più efficiente di tutti i veicoli in potenziale violazione». Le altre nuove entrate si attendono dall’installazione e manutenzione dei pannelli fotovoltaici. Per il 2024 sono previsti introiti per 200mila euro, mentre nel 2025 e 2026 le entrate dovrebbero ammontare a 300mila euro.
Sul fronte dei costi, sarà perseguito un abbattimento delle spese per il personale attraverso una diminuzione delle unità, che dalle attuali 162 passeranno alle 143 nel 2026. Tra l’altro, seppure la Bms si occupi di lavori piuttosto impegnativi sotto il punto di vista fisico, l’età media del personale è elevata, attestandosi sui 55 anni, con una quota di over 60 anni pari al 35% e con solo un 8% di dipendenti under 45. Al fine di traguardare la polifunzionalità dei dipendenti, con l’obiettivo di incrementare l’efficienza produttiva e organizzativa della società, l’amministratore unico della società intende poi riorganizzare i settori produttivi in quattro macroaree invece delle precedenti sei. Mediante questi accorgimenti, è stata stimata la possibilità di azzerare i costi di subappalto. Con l’implementazione della formazione professionale del personale, infatti, si proverà a minimizzare il ricorso a maestranze esterne. È stata infine prevista «la riduzione del 20% del costo del carburante, essendo in programma l’installazione a bordo dei veicoli aziendali di apparecchiature per la geolocalizzazione che, unitamente al relativo software, consentirà il razionale impiego dei mezzi».
Le opposizioni, dal canto loro, valutano con estrema preoccupazione il nuovo piano industriale. Il capogruppo del Pd, Francesco Cannalire, ha parlato di documento «molto scarno» e di «28 pagine di chiacchiere data l’assenza di atti d’indirizzo». È solo l’antipasto in vista del consiglio comunale, che vedrà maggioranza e opposizione, questa volta, su posizione antitetiche.