Gli organizzatori del festival: “Già portati a Brindisi i Morcheeba: città perfetta per questi eventi”
BRINDISI – Si è tenuta venerdì 15 Dicembre presso la Sala della Colonna del Palazzo Nervegna di Brindisi, la prima presentazione del Cinzella Festival, l’importante evento dedicato a musica, cinema e cultura organizzato dall’Associazione Culturale AFO6 di Taranto con la direzione artistica di Michele Riondino, che per il suo ottavo anno si presenta con una grande novità.
La rassegna, infatti, quest’anno approda nella città di Brindisi nella suggestiva location del Capannone Ex Montecatini, uno spazio unico nella zona porto del capoluogo brindisino, una struttura pensata per la valorizzazione di luoghi simbolo sempre più coniugati a grandi eventi, che è stata presentata alla presenza del Presidente dell’Associazione AFO6 di Taranto Gianni Raimondi, il Sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna ed il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale Prof. Avv. Ugo Patroni Griffi.
Il Capannone Ex Montecatini, teatro di grandi eventi realizzati negli ultimi anni grazie anche ad una acustica eccezionale, ha già ospitato con grande successo il festival nell’agosto del 2022 con il live dei Morcheeba e si appresta a vivere una tre giorni di grande musica fissati per il 15, 16 e 17 Agosto prossimi.
La giusta combinazione di musica internazionale, scelta di locations suggestive, accoglienza calorosa e tante attenzioni nei confronti dei partecipanti, ha permesso al Cinzella Festival di fidelizzare negli anni il suo pubblico attirando ogni anno spettatori da ogni parte d’Italia e d’Europa diventando ormai un autentico polo di attrazione artistica e culturale pugliese e riconosciuto a livello nazionale ed internazionale.
In occasione della presentazione della nuova location, sono stati annunciati anche i primi artisti che saranno ospiti il giorno 15 agosto, momento in cui il Capannone Ex Montecatini si tingerà dei colori dell’elettronica e dell’indie alternativa grazie ai live dei due grandi esponenti mondiali: Trentemoller e Vitalic.
“Siamo già stati a Brindisi con la riuscitissima serata dei Morcheeba del 2022 – dichiara il Presidente Dell’Associazione Culturale AFO6, Gianni Raimondi – e abbiamo avuto modo di appurare che la città risulta perfetta per l’organizzazione di un evento così complesso offrendo garanzie logistiche e opportunità che sono state in parte il motivo del nostro cambio di venue. Le Cave di Fantiano di Grottaglie (Taranto) sono state fondamentali per la crescita del Cinzella Festival ma presentano problematiche logistiche e strutturali che si reverberavano sull’organizzazione impattando sensibilmente sui costi di produzione.”
Il Sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna ha ribadito la sua soddisfazione affermando: “Sono felice in nome della città di Brindisi di accogliere il Cinzella Festival. Credo che questo passaggio di testimone da un territorio all’altro, sia significativo in nome dei due mari, lo Jonio e l’Adriatico ed in nome di due città che, dagli inizi degli anni ’60 in poi, hanno dovuto subire i fenomeni connessi all’industrializzazione di massa. Da questo punto di vista pensiamo e speriamo che il porto di Brindisi e questa grandissima location che è il Capannone Ex Montecatini, possano rappresentare lo scenario più adeguato per garantire a questo Festival e alle sue iniziative quel senso di transizione verso la sostenibilità ambientale e verso il sostegno culturale alle innovazioni tecnologiche, all’internazionalizzazione e alla pace all’interno del Mediterraneo”
Il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale Prof. Avv. Ugo Patroni Griffi ha sottolineato il valore dell’operazione culturale importante per il marketing territoriale: “E’ una lunghissima collaborazione quella tra l’Autorità del Sistema Portuale, il comune di Brindisi e tutti gli operatori che vogliono valorizzare per un uso civico, turistico e culturale gli spazi gestiti dall’Autorità di Sistema. Avevamo già cominciato a formalizzare e consolidare questa collaborazione con l’allora Assessore Emma Taveri. Noi saremo sempre a disposizione del Comune di Brindisi. Pensiamo che questa sia la vera interazione porto-città. Ovvero quando il porto si apre alla città e mette a disposizione spazi, infrastrutture, risorse per permettere ai cittadini ed ai turisti di godere del palcoscenico forse più bello di Brindisi, sul mare e che guarda la città. Un valore storico ed un bene tutelato quello del Capannone Ex Montecatini, esempio fulgido di archeologia industriale che noi stiamo per consegnare alla città e all’Amministrazione Comunale, ma che nel frattempo la città può già impossessarsene per utilizzarlo per finalità di promozione di marketing cittadino e per eventi culturali del livello di quello che oggi ci è stato proposto”
Ed è proprio nell’ottica di internazionalizzazione che sono stati pensati gli artisti del 15 agosto, prima giornata del festival. Il danese Trentemoller, headliner della serata, arriva al Cinzella Festival per la sua unica data estiva in Italia con un live eseguito con la sua band, ed è considerato uno dei personaggi chiave dell’elettronica del nuovo millennio con un percorso che è iniziato fra le fila della deep-house ed è proseguito attraverso la minimal, fino ad approdare ad una contaminazione con le forme più raffinate dell’indie. Creatore di melodie straordinariamente memorabili e paesaggi sonori lussureggianti, nell’ultimo decennio ha ricevuto elogi attesi da tempo per essere riconosciuto anche un produttore con pochi rivali.
Vitalic, con la sua unica data al Sud, è certamente uno dei padri fondatori del famoso French Touch (movimento del quale facevano parte Daft Punk, Etienne de Crecy e Justice), un produttore che si reinventa continuamente, capace di mescolare techno, rock, disco, pop e punk con uguale energia. Allo stesso tempo è molto più della semplice somma dei suoi album in studio: fin dall’inizio della sua carriera, ha dimostrato il suo amore per i live elettronici, un genere che ha attraverso i suoi concerti elettrizzanti, quasi psichedelici, pieni di effetti pirotecnici digitali e battaglie laser, lasciando il pubblico senza fiato.
La vendita dei biglietti è già disponibile sulla piattaforma ticketing DICE.
TRENTEMØLLER – Scheda
Anders Trentemøller di Copenhagen, creatore di melodie straordinariamente memorabili e paesaggi sonori lussureggianti, nell’ultimo decennio ha ricevuto elogi attesi da tempo per essere riconosciuto anche un produttore con pochi rivali.
Mentre molti artisti seguono uno schema di invenzione e reinvenzione, l’arco di Anders è stato una serie di punti lungo la stessa curva, con ogni uscita che rappresenta il capitolo successivo di una serie in costante evoluzione. Contrasti e paradossi vengono spesso esplorati, alla fine riconosciuti nel titolo del suo ultimo album, “Obverse”. Altri temi possono ruotare attorno alla reminiscenza e al ricordo, evitando la nostalgia. Il suo prossimo album, “Memoria”, scava più a fondo e onora i cinque canoni della narrazione, che includono anche inventio, dispositio, elocutio e pronuntiatio.
Nel 2006, dopo una serie di EP, Trentemøller ha pubblicato il suo rivoluzionario debutto integrale, “The Last Resort”. Meritatamente in testa a diversi sondaggi di fine anno, questa pietra miliare della musica elettronica ha esposto il suo lavoro a un pubblico molto più ampio.
Da quando ha messo insieme la sua prima vera band dal vivo, nel 2007, Trentemøller ha intrapreso numerosi tour mondiali, suonando in quasi 500 spettacoli, registrando regolarmente il tutto esaurito.
I tre album in studio che seguirono, “Into The Great Wide Yonder” (2010), “Lost” (2013) e “Fixion” (2016), uscirono per la sua etichetta, In My Room. Trentemøller ha anche compilato più compilation.
Negli ultimi anni, Trentemøller ha remixato musica di Tricky, Savages, The Soft Moon, UNKLE, Depeche Mode, Pet Shop Boys, The Knife e Franz Ferdinand (che è stato nominato per un Grammy) aggiungendosi ad una lista di oltre 100 progetti precedenti.
‘Into the Great Wide Yonder’ del 2010 è continuato da dove ‘The Last Resort’ si era interrotto, mettendo a fuoco più da vicino trame di suspense, tensione, rilassamento e influenze noir precedentemente estratte. “Lost” del 2013 ha ampliato ulteriormente le cose, catturando veramente le qualità atmosferiche e cupamente romantiche che sono i tratti distintivi della musica dell’artista danese. L’incredibile maturità “Fixion” è stata pubblicata nel 2016, mettendo in mostra la propensione dell’artista per la sperimentazione, i poliritmi e la creazione di mélange dalle sue numerose influenze e ispirazioni. A volte rivelandosi delicatamente, altre volte sfidando l’ascoltatore, i brani condividono il filo conduttore dello stile unico e sfidante del genere di Trentemøller. “Obverse” del 2019 è stato inizialmente concepito come un album strumentale, non vincolato dalla regola secondo cui avrebbe dovuto essere eseguito dal vivo. Usando questa nozione liberatoria come punto di partenza, Trentemøller ha inseguito ogni idea ed esplorato ogni tangente. Alla fine si è deciso che metà delle canzoni avrebbero potuto avere a che fare con la voce. Non estraneo al lavoro con cantanti donne forti, Anders ha chiamato nuovamente collaboratori, vecchi e nuovi, arruolando nuovamente Lisbet Fritze e Jenny Lee oltre ad aggiungere Lina Tullgren e Rachel Goswell degli Slowdive nel mix. Dopo una pausa di quasi due anni, Trentemøller ha sorpreso i fan pubblicando due singoli, Golden Sun e No One Quite Like You, uno dopo l’altro, all’inizio dell’estate del 2021. Quest’ultimo è un pezzo essenziale, molto diverso dalle sue elaborate produzioni. e con la voce ospite di Tricky. Con Memoria, Trentemøller continua a lavorare con temi familiari di luce e oscurità, turbolenza e serenità, gelo penetrante e calore confortante, chiaramente ispirato agli elementi antipodi intrinseci dell’ambiente nordico che chiama casa, ma si spinge più in profondità in questo territorio familiare, mentre allo stesso tempo indagando sugli altri. Il suo album più lungo finora, con 14 canzoni, presenta pezzi cupi e introspettivi, motorik, shoegaze, noise rock e pop elettronico. Ancora una volta “Memoria” include brani strumentali e vocali, e per la prima volta Trentemøller ha composto anche tutte le melodie vocali e i testi dell’album che sono eseguiti esclusivamente da Lisbet Fritze.
VITALIC – Scheda
Vitalic è certamente uno dei padri fondatori del famoso French Touch (movimento del quale facevano parte Daft Punk, Etienne de Crecy e Justice) un produttore che si reinventa continuamente, capace di mescolare techno, rock, disco, pop e punk con uguale energia, espandendo le menti e muovendo i corpi con successi come ” La Rock 01″, “My Friend Dario”, “Fade Away”, “Under Your Skin”, “Poison Lips”, “Second Lives” e molto altro ancora.
Allo stesso tempo è molto più della semplice somma dei suoi album in studio: fin dall’inizio della sua carriera, ha dimostrato il suo amore per i live elettronici, un genere che ha attraverso i suoi concerti elettrizzanti, quasi psichedelici, pieni di effetti pirotecnici digitali e battaglie laser, lasciando il pubblico senza fiato, estatico ed esausto.
Vitalic ha pubblicato il suo quarto album “Voyager” nel 2017, un delizioso viaggio disco pieno di irresistibili vibrazioni cosmiche alimentate da vitamine, aggiornato per la moderna pista da ballo e sebbene sia stato estremamente prolifico dall’uscita di “Voyager” del 2017 e dal lungo tour che ne seguì, non si è riposato sugli allori.
Vitalic è tornato ai suoi sintetizzatori e beatbox, dando vita al suo quinto album “DISSIDÆNCE” – il cui titolo è una storia a sé stante – destinato a essere pubblicato in due volumi. Lo descrive come un ritorno alle radici della sua identità sonora, una sorta di reinterpretazione dell’energia rock dei suoi primi album.
La prima parte di “DISSIDÆNCE” si apre con “Haute Definition”, disco elettro-mutante le cui sonorità si legano inconsciamente al precedente album “Voyager”, ma l’avventura si sposta rapidamente in territori più duri e techno-orientati, come conferma Vitalic. “Sono tornato a uno stile di composizione più grezzo rispetto ai miei ultimi due album, un suono più influenzato dagli anni ’70, più diretto, meno morbido. Volevo che la produzione fosse violenta ma comunque sexy.” “Rave Against The System” ne è l’esempio perfetto, nonché il primo singolo estratto dall’album, che dà il tono con il suo ritmo marziale pronto per il rave, loop acidi sovrapposti e voci ripetitive e arrabbiate
Naturalmente, come in tutti i suoi album, Vitalic trova divertente giocare con i nostri nervi (e corpi), alternando brani dance puri e viscerali destinati a enormi magazzini o palchi di festival con un’intera fascia di ballate dolci e morbide i cui toni romantici prendono riportarci delicatamente sulla terra.
Forte di un successo di critica e di pubblico, con brani di grande impatto tra cui la super-eurodisco “Haute Definition” e “Rave Against the System”, un mix percussivo di energia altissima ed ancora maggiore destinato ad esaurire il più gigantesco dei dancefloor, “DISSIDÆNCE” continua mantiene la promessa e consegna il suo secondo episodio, sette brani nuovi di zecca che arrivano insieme a una scatola per ospitare ordinatamente insieme i due volumi.
Vitalic ha iniziato a lavorare su “DISSIDÆNCE Episode 2” subito dopo aver terminato il primo.
I due episodi di “DISSIDÆNCE” – in navigazione tra pop e hardcore, sudore e tenerezza, malinconia e rabbia – sono una sorta di riassunto di ciò che l’artista sa fare meglio, dopo vent’anni di creazione. In questi due volumi di “DISSIDÆNCE” che ora ne formano uno solo, i ritmi potenti e i sequenziatori galoppanti traducono la rabbia sociale e politica della pandemia globale, e Vitalic guarda al passato, incanalando il suo amore per i suoni synth fuori dal comune, skew-whiff. pad, ritornelli inebrianti, voci distorte e ritmi pesanti. Questa maratona dancefloor esprime soprattutto la sua passione ossessiva per la musica dance e il bisogno primordiale di ballare. “DISSIDÆNCE” dovrebbe essere preso sia come una celebrazione della celebrazione che come un viaggio indietro nel tempo verso un’era che forse non esiste in questo momento, ma che – e questo album ne è la prova lampante – rinascerà dalle sue ceneri per ardere luminosa una volta.