Servizi sociali, situazione insostenibile. Il concorso prevederà premialità per la platea storica. Cgil e lavoratori chiedono più garanzie
BRINDISI – L’internalizzazione di alcuni servizi sociali dovrà necessariamente passare da assunzioni frutto di un concorso pubblico. È quanto chiarito dal direttore del consorzio dell’Ambito Brindisi-San Vito, Maurizio Moscara, nel corso di un’assemblea pubblica dei lavoratori organizzata dalla Fp Cgil. La fretta di procedere a nuove assunzioni è legata al fatto che «la situazione è oramai insostenibile in quanto, a seguito di una verifica effettuata con Anci, è risultato che questo è il consorzio con minori risorse umane in Italia», ha affermato Moscara. A questo va aggiunto che l’Ambito Brindisi-San Vito non riesce a raggiungere per alcune figure il rapporto tra fabbisogno e numero di abitanti previsto dalla legge, circostanza che non consente di ottenere in maniera strutturale le risorse necessarie. Allo stesso modo, dal 2018 il Fondo povertà è stato scarsamente utilizzato, con le somme messe a disposizione per l’assunzione del personale che non sono ancora state utilizzate.
Il sindacato, che pure da anni si batte per l’internalizzazione, pretende che vengano tutelate le professionalità della platea storica e preannuncia un’escalation dello scontro se non otterrà garanzie su questo fronte. Moscara, pur confermando che non potrà essere applicata la clausola sociale per garantire il passaggio diretto dei lavoratori dalle cooperative a un ente pubblico come il consorzio, ha anticipato che si sta ragionando sull’inserimento nel bando di concorso di criteri premianti per la maturità professionale acquisita.
Tra le proposte avanzate dai segretari della Cgil, Antonio Macchia, e della Fp Cgil, Chiara Cleopazzo, c’è quella di ricorrere «come extrema ratio alle sperimentazioni gestionali con capitale pubblico e in via residuale privato», che consentirebbero di salvaguardare maggiormente la platea storica. Il modello principale di riferimento della Cgil, però, è quello della Sanitaservice, società a partecipazione pubblica del socio unico Asl, in cui si è proceduto ad una internalizzazione diretta dei lavoratori. Il direttore del consorzio si è detto possibilista sulle proposte del sindacato, cui si potrebbe dare seguito in un secondo momento. Nella giornata di martedì, comunque, le parti si incontreranno nuovamente per discutere su come impostare il bando di concorso. Le rivendicazioni dei lavoratori, infatti, vertono sulla circostanza che la bozza di bando confezionata dai tecnici e dalla politica prevede un minore numero di ore e di unità per alcune figure rispetto ad altre. Su tutti, l’esempio degli psicologi. E ciò, nonostante sia manifesta – hanno rilevato i lavoratori e il sindacato – la crescente necessità di psicologi. Tra l’altro, la nuova bozza non rispecchia l’intesa che le parti raggiunsero nella scorsa primavera. Un cambio di paradigma che è legato anche, come ammesso da Moscara, da scelte della politica, oltre che da valutazioni tecniche.
Contestualmente c’è da gestire il presente, che parla di lavoratori di alcuni servizi che ricevono sistematicamente in ritardo gli stipendi da parte di determinate cooperative.