Home Sport Calcio Se non si segna, non si vince. Alla società e alla squadra si chiede un po’ di dignità
Se non si segna, non si vince. Alla società e alla squadra si chiede un po’ di dignità
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Se non si segna, non si vince. Alla società e alla squadra si chiede un po’ di dignità

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BRINDISI – Non ci sono oramai più scusanti, attenuanti, alibi e giustificazioni.

 Le prestazioni del Brindisi sono, duole dirlo, indecorose sotto il profilo dell’atteggiamento, della voglia di lottare e irrispettose verso i soliti tifosi che campeggiano amorevolmente sugli spalti dei diversi stadi del sud Italia.

 Questa volta teatro dell’infelice partita è lo Iacovone di Taranto, nel quale la truppa adriatica perde “soltanto” 1-0, ma continua a dimenticare che nel calcio esiste una porta avversaria in cui la palla deve essere depositata in rete: se non si segna, non si vince. E’ logica, è matematica, ed evidentemente il Brindisi non vuole più vincere.

 Le prestazioni non hanno bisogno di essere commentate, perché non si può più disquisire di tattica, di tecnica se alla base manca totalmente l’ardore agonistico e la voglia di prevaricare (sportivamente parlando, s’intende) sull’avversario. E così l’ultimo posto in classifica diventa sempre più una possibilità concreta, a fronte di una gara in meno che il Monterosi Tuscia deve ancora disputare.

 Non si chiede nient’altro alla società e alla squadra che un po’ di dignità, perché quella V sul petto è gloriosa e non va calpestata.

 Forza Brindisi!

 LUIGI RUBINO