BRINDISI – Oggi un forte boato ha scosso la città di Brindisi provocato da un’esplosione all’interno del Petrolchimico con un incendio di notevoli proporzioni e una densa coltre di fumo, a cui è seguita l’immancabile accensione della torcia.
Ciò che è avvenuto non può essere in alcun modo derubricato a semplice incidente.
Nel 2023 un impianto o parti di impianto come condutture di sostanze infiammabili non possono e non devono esplodere ponendo a rischio la vita dei lavoratori e la salute dei cittadini.
Occorre che la magistratura accerti le responsabilità. Sono state effettuate tutte le manutenzioni? Gli impianti e le condotte sono in piena efficienza? Come è potuto accadere tutto ciò atteso che non è certo caduto un asteroide sull’impianto o è stato colpito da un fulmine.
Quanto accaduto apre seri dubbi sull’efficienza e la sicurezza degli impianti e se possiamo tirare un sospiro di sollievo perché non vi sono state vittime o feriti questo sì è solo per il caso.
Occorre quindi un serio sopralluogo da parte degli organi preposti per la valutazione dello stato degli impianti e il Sindaco di Brindisi valuti attentamente se vi sono le condizioni per un’ordinanza di blocco degli impianti sino al completo accertamento delle condizioni di sicurezza degli stessi.
Con la vita dei lavoratori e la salute dei nostri concittadini non si scherza.
Vengono poi naturali le considerazioni sull’ulteriore impianto a rischio di incidente rilevante, il deposito GNL Edison, che si vuole realizzare nel Porto di Brindisi a poco più di un chilometro dal centro cittadino. Vogliamo proseguire aggiungendo accanto ad impianti a rischio di incidente rilevante altri impianti soggetti allo stesso rischio?
La città ha bisogno di risposte chiare su quanto avvenuto. Se ne accertino le responsabilità e chi ha sbagliato paghi.
Riccardo Rossi
Consigliere Comunale Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra