Brindisini schiavi dell’auto. L’amministrazione: più motobarche e area pedonale nel centro storico. Pista ciclabile via A. Moro: al lavoro per allargare la carreggiata
BRINDISI – Il 70 per cento degli spostamenti dei brindisini avviene in auto, mezzo che viene utilizzato parecchio anche per gli spostamenti brevi. A fare da contraltare a questi dati, lo spiccato apprezzamento dei brindisini verso le aree pedonali, che vorrebbero in numero superiore. A tal proposito, il consigliere di FdI, Roberto Quarta, ha preannunciato che si attiverà affinché l’amministrazione comunale trasformi nei mesi estivi il centro storico in area pedonale urbana, ossia in una zona interdetta alla circolazione dei veicoli e presidiata da telecamere.
Queste, alcune delle risultanze delle indagini che hanno portato all’approvazione del Piano urbano della mobilità sostenibile, realizzato dalla società Sintagma. Tra le soluzioni di mobilità alternativa da adottare, si è pensato di potenziare una peculiarità di Brindisi: lo spostamento via mare tramite motobarca. In particolare, nel Pums è previsto che l’attuale servizio urbano effettui fermate anche presso le banchine del Cillarese e di Sant’Apollinare, mentre per i turisti si è studiata di concerto con la Stp la possibilità di raggiungere in motobarca il castello Alfonsino. Contestualmente, a valle degli studi effettuati sulla viabilità brindisina è emersa l’opportunità di incentivare la mobilità dolce, prevedendo diciotto zone dove il limite di velocità è di 30 chilometri orari e nuove piste ciclabili. Tuttavia, quella in fase di realizzazione presso viale Aldo Moro sta scatenando le veementi proteste dei cittadini a causa dell’eccessivo restringimento della carreggiata. Il progetto, finanziato con fondi statali, è in via di rivalutazione da parte dell’ufficio Lavori pubblici, che sta interloquendo con il ministero per modificare il progetto. L’intento è quello di traslare la pista ciclabile, allargando così la carreggiata. Per procedere, si attende l’ok da Roma.
Dall’Ordine degli Architetti, intanto, giungono lamentele rispetto al fatto che, a differenza dei luoghi simbolo delle altre città, piazza Duomo risulta di fatto carrabile a causa dell’eliminazione dei dissuasori. Così come per il presidente della categoria, Maurizio Marinazzo, è opinabile il fatto che via Colonne sia accessibile per le auto. Una circostanza che mal si concilia con l’importanza della strada, che conduce alla colonna romana, tanto da creare imbarazzi in occasione della recente visita della commissione Unesco per la candidatura della Regina Viarum.