Home Economia e lavoro Brindisi ostaggio del circo politico-mediatico dei pupari del ‘no’, che sfruttano le paure della gente per salvaguardare i propri interessi
Brindisi ostaggio del circo politico-mediatico dei pupari del ‘no’, che sfruttano le paure della gente per salvaguardare i propri interessi

Brindisi ostaggio del circo politico-mediatico dei pupari del ‘no’, che sfruttano le paure della gente per salvaguardare i propri interessi

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BRINDISI – Spesso si parla degli interessi che si celano dietro l’investimento delle multinazionali, in questo caso dietro a Edison. Così, quelli del sì diventano automaticamente gli alfieri dei poteri forti, antagonisti del fronte del no ‘duro e puro’. Raramente, invece, ci si interroga se alcuni agit pop del ‘no’ siano davvero così puri o se rispondano anche loro a determinati interessi. Le lobby sono lecite, entro certi limiti. Ma è importante che ci sia trasparenza. Le ragioni sottese al sostegno di una causa, insomma, devono essere manifeste.

Ora, nel caso di Edison: pensate davvero che dietro il circo politico-mediatico del ‘no’ ci siano solo ideali?

In una comunità in cui i pupari sono stati abituati a spartirsi la città nell’ombra (a volte anche alla luce del sole, per la verità), spesso schierandosi proprio con il fronte del ‘no’ affinché i loro affari non venissero intaccati, sarebbe un bel passo in avanti se si dichiarassero pubblicamente le vere ragioni del perché si avversa un investimento. Insomma, sarebbe bello vivere in un luogo in cui chi aizza gli animi di chi genuinamente crede nelle politiche integraliste o di chi ha paura dell’industria (anche di investimenti insignificanti a livello d’impatto ambientale come quello di Edison), dica chiaramente che lo fa perché sostiene la causa di quell’imprenditore/impresa X o Y. Anche perché sarebbe lecito. Meno legittimo, invece, è farlo sotto mentite spoglie, ammantando il peloso sostegno al ‘no’ di un irrefrenabile sentimento ambientalista che non gli è mai appartenuto, confondendosi artatamente con chi, invece, coerentemente porta avanti da anni la propria causa ecologista. Ecco, questo sì che è scorretto.