Predissesto, nuovi fondi per Brindisi. L’ex sindaco: “Stanziamento del governo oltre ogni più rosea aspettativa. Ma nel 2025 pronta a scoppiare una bomba”

BRINDISI – Dal 2024 al 2033 il Comune di Brindisi beneficerà annualmente di risorse che dovrebbero attestarsi sul milione di euro. È il frutto di quanto previsto dal governo nella nuova Legge di Bilancio. L’art. 81, nello specifico, stabilisce che verranno stanziati 50 milioni di euro l’anno a favore dei Comuni capoluogo in predissesto che abbiano sottoscritto l’accordo con il governo per favorire il riequilibrio finanziario. Il Comune di Brindisi, proprio nei giorni scorsi, ha sottoscritto un patto con il governo nel viene assunto l’impegno, tra le varie cose, di aumentare l’addizionale comunale Irpef. Rispetto alla precedente bozza, la giunta Marchionna ha deciso di eliminare l’addizionale sui diritti d’imbarco aeroportuali, che avrebbe portato nelle casse comunali circa 2,8 milioni di euro l’anno. Un delta che adesso l’ente riuscirà a colmare, perlomeno parzialmente, attraverso la legge finanziaria.

Positivo il giudizio dell’ex sindaco Riccardo Rossi, che quando guidava l’amministrazione aveva sollecitato il governo a stanziare le risorse per i Comuni in predissesto, così come fatto antecedentemente dall’esecutivo per le Città Metropolitane. «Questo fondo – afferma – supera ogni più rosea aspettativa ed è finanche superiore rispetto alla richiesta di Anci, che chiedeva 350 milioni per un arco temporale di 10 anni, mentre il governo ha stanziato di fatto 500 milioni. Parliamo di un contributo importante e mi fa sinceramente piacere. Dopodiché, con quelle risorse non potremo comunque permetterci grandi cose. Anche perché per il 2025-2026 è prevista una bomba, che è quella del contratto di pubblico impiego. I fondi per il rinnovo dei contratti li mettono a bilancio i Comuni. Con l’inflazione, se viene previsto un aumento dell’8 per cento, parliamo di un incremento di 1,5 milioni di euro. Mi aspetto comunque che adesso il Comune provveda ad effettuare assunzioni».