Grazie a D’Attis più assunzioni e manutenzioni stradali. Finita la pacchia per evasori Tari e Imu, il Comune recupera milioni di euro. Prima riscuoteva solo 300mila euro l’anno
BRINDISI – A Palazzo di città si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Dopo l’adesione al predissesto del 2020, infatti, la situazione finanziaria dell’ente comunale è notevolmente migliorata. Il debito, infatti, è stato abbattuto di 17 milioni di euro (da 54 a 37 milioni) e la capacità di riscossione è migliorata sensibilmente. Dai dati appresi, negli ultimi due anni sono stati stanati evasori Tari e Imu per 23 milioni di euro, e nel 2023 il computo ha già sforato i 10 milioni. Se si confrontano queste cifre con la capacità di riscossione antecedente all’arrivo della società di riscossione Creset e al 2020, anno di adesione al predissesto, la differenza è clamorosa: prima, infatti, il Comune riusciva a recuperare circa 300mila euro l’anno. E dal 2024 è in programma una stretta anche su tributi minori come la Tosap. Un restringimento delle maglie che non si è potuto attuare fino ad ora, data la compresenza del Covid, che ha messo a dura prova le attività commerciali.
A rendere ancora più roseo il quadro, poi, è la notizia dell’inserimento nella legge finanziaria di un contributo strutturale fino al 2033 per i 14 comuni capoluogo in predissesto. Al Comune di Brindisi, nel 2024, dovrebbe spettare circa un milione di euro. Ma la notizia più positiva è che lo stanziamento di 50 milioni previsto per il 2024 potrebbe aumentare già dal 2025. Questo anche grazie all’attivismo del parlamentare brindisino Mauro D’Attis, componente della commissione Bilancio, che si è speso molto sul problema finanziario dell’ente comunale brindisino, tanto da consentire al sindaco Marchionna di organizzare un incontro con i vertici del Mef per stralciare dall’accordo con il governo la tassa aeroportuale, inserita nella bozza di accordo presentata dalla precedente amministrazione.
In verità, il Comune di Brindisi è stato già beneficiario nel 2022 e nel 2023 di fondi statali a titolo di contributo per la condizione di predissesto in cui versa. Lo scorso anno lo stanziamento fu addirittura di 2,8 milioni, mentre quest’anno è stato di 1,1 milioni di euro. Tuttavia, si trattava di elargizioni ‘una tantum’. Il sostegno strutturale, tra l’altro, arriva al momento opportuno, dato che il governo, sempre nella legge di bilancio, ha previsto un taglio per gli enti locali di 200 milioni di euro, al quale deve aggiungersi un costo da sopportare per gli aumenti dei contratti di pubblico impiego pari a 800 milioni. Insomma, si parla di un ammanco da un miliardo di euro.
Riguardo il milione che il Comune riceverà dallo Stato, è probabile che verrà utilizzato per rimpolpare la risicata pianta organica dell’ente attraverso un importante piano assunzionale.