BRINDISI – “La presenza della torcia nel porto resta molto discutibile. Il vero problema è che l’Autorità portuale continua a voler dettare le regole di sviluppo del territorio, a volte calpestando quel minimo di dignità che la città dovrebbe avere, senza dialogare con le istituzioni. Un’autentica monarchia. C’è qualcosa che non quadra. Patroni Griffi dovrebbe fare chiarezza”.
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Chi ha rilasciato oggi queste dichiarazioni al Quotidiano? Il segretario della Cgil Macchia? Il leader di Bbc Rossi? No, il consigliere di Forza Italia Nicola Di Donna. Una dichiarazione che sa di attacco all’Autorità portuale e che bissa le sibilline parole proferite da Di Donna sul modus operandi di Patroni Griffi in occasione della discussione dell’interrogazione di Fi sul Piano regolatore portuale.
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A questo punto, qualcuno dovrebbe spiegare come mai Fi è passata dal sostenere Patroni Griffi e l’investimento di Edison a spada tratta – quando era all’opposizione – agli attacchi che si registrano da qualche settimana a questa parte, che forse neppure Macchia e Rossi saprebbero rendere così velenosi. E utilizzare la presenza della torcia, che era prevista sin dal progetto iniziale, come arma di agitazione popolare è quantomeno incoerente e inopportuno.
Una parola di chiarezza dell’on. Mauro D’Attis, coordinatore regionale del partito, forse sarebbe opportuna.