Enel: concessione della banchina fino al 2025, ma dovrà liberarla senza un piano industriale serio
BRINDISI – Dall’Autorità portuale trapelano conferme circa la richiesta avanzata ad Enel di presentare entro il 15 novembre un piano di dismissione della banchina utilizzata per lo scarico del carbone. In occasione del consiglio comunale sul deposito Edison, il consigliere comunale Michelangelo Greco aveva affermato che le dichiarazioni del segretario generale dell’ente portuale sul piano di dismissione richiesto ad Enel erano state superate dalla recente notizia che sarebbe stata rinnovata alla società la concessione della banchina per tre anni, ai quali vanno aggiunti due anni per lo smantellamento delle attrezzature in essere. L’affondo di Greco era finalizzato a sostenere che non è vero che, come lasciato intendere dall’Authority, oltre alla banchina di Costa Morena Est (presso la quale ormeggeranno le gasiere) sarà a disposizione di potenziali nuovi player anche la banchina utilizzata da Enel. La notizia diffusa da Greco, in verità, combacia parzialmente con le informazioni che provengono da ambienti vicini all’Autorità portuale. Il colosso energetico, infatti, avrebbe fatto istanza di un rinnovo della concessione per due anni, ossia fino al 2025, anno in cui è previsto il phase-out dal carbone. Sul punto vanno però rimarcate le recenti dichiarazioni del sindaco Marchionna, che in consiglio comunale ha affermato che «entro la fine di quest’anno non arriveranno più navi carboniere». Fosse così, la deadline del 2025 sarebbe anticipata e tornerebbe in discussione anche la concessione della banchina fino al 2025. Ad ogni modo, una volta terminato il business del carbone, Enel dovrà liberare la banchina dalle attrezzature presenti. Operazione che richiederà oltre un anno di tempo. Sempre che Enel non presenti un nuovo piano industriale per sviluppare nuove attività. Magari proprio quelle legate alla logistica, più volte preannunciate negli ultimi anni. Un’intenzione rinnovata pochi mesi fa, quando Enel ha presentato in fase di Vas le sue osservazioni sul nuovo Piano regolatore portuale. In quella occasione, la società ha confermato l’intenzione di realizzare nella zona franca doganale «magazzini logistici multifunzionali e un capannone per l’industria, anche agroalimentare», oltre che «piazzali di movimentazione di containers e auto». Ma nel documento viene richiamata anche la «manifestazione d’interesse di Acquedotto Pugliese volta a valorizzare le prese a mare della centrale, che potranno essere utilizzate per prelevare l’acqua necessaria al funzionamento di un dissalatore a membrana di nuova generazione». Iniziative che secondo Enel «possono creare una svolta decisiva in termini occupazionali, oltre a positive ricadute dirette e indirette sull’imprenditoria locale».