Edison, affondo di Amati verso gli alleati: “Passati dal no-a-tutto al peggiore NÌ-a-tutto. Per questo i ragazzi vanno via”
BRINDISI – Rischiamo di passare per eccesso di tatticismo, dal no-a-tutto al peggiore NÌ-a-tutto. Nè carne, nè pesce, ma galleggiare e farsi trasportare dalla corrente, in un miscuglio dialettico senza capo e coda.
Non prendere decisioni per non prendersi responsabilità. E per non prendersi responsabilità si arriva a sostenere la violazione delle leggi ambientali, al grido “decidiamo noi”. E che in uno Stato di diritto si possa ritenere che non siano le leggi a decidere ma le suggestioni illegali di chi grida più forte e così facendo alimenti la codardia dei più deboli (anche se ragionevoli), è il problema di Brindisi e di gran parte della sua classe dirigente (non solo politici).
Il serbatoio quasi sicuramente si farà, perché sui tavoli tecnici – ove per parlare bisogna rispettare le leggi e dire cose sensate – nessuno ha il coraggio di presentarsi per dire le amenità comunque si ascoltano nel dibattito politico. Nei tavoli tecnici le leggi e l’ambientalismo sono pietre miliari, per cui posizioni illegali e inquinanti non sono ammesse.
Ma il fatto che le cose si realizzino con la città impreparata a coglierle, significa arrivare in ritardo e non essere mai protagonisti di sviluppo.
E per questo i ragazzi vanno via e restano in campo a decidere per le prossime generazioni, tutti quelli ampiamente garantiti dalla vita a mezzo di spesa pubblica e trattamenti di quiescenza.
Nota Fabiano Amati, consigliere regionale e commissario regionale di Azione