Città piena di rifiuti, Luperti: “Affidato servizio a ditta che non aveva ancora tutti i mezzi necessari”. Intanto il Comune progetta interventi sulla discarica ex Alfa Edile
BRINDISI – È emergenza rifiuti a Brindisi. Tra discariche abusive pericolose in area industriale e un servizio di raccolta differenziata che sconta le difficoltà dell’insediamento della nuova ditta, il Comune ha il suo bel da fare. Teorema, dal primo ottobre, ha raccolto il testimone da Ecotecnica, che ha lasciato la città con una percentuale del 40% di raccolta differenziata. I consiglieri comunali, nel corso delle commissioni consiliari e sui social, continuano a denunciare una situazione di grande sporcizia delle strade e montagne di rifiuti accatastati in molti angoli della città. Il consigliere Lino Luperti ha affermato che «non è mai accaduto che una ditta inizi ad operare senza avere ancora a disposizione tutti i mezzi necessari per garantire lo svolgimento del servizio». Il tutto, senza che la città disponga di un Regolamento per l’igiene urbana che contempli la presenza di norme che prevedano, ad esempio, sanzioni adeguate. Si rende sempre più necessaria, infatti, una opportuna attività di deterrenza dei comportamenti illeciti e incivili. Al momento, gli uffici comunali hanno predisposto una bozza di regolamento, ma l’iter va avanti a rilento.
Sul fronte discariche, invece, qualcosa si muove. Il funzionario comunale Massimo Di Maio ha infatti annunciato che la discarica di rifiuti pericolosi che da qualche anno si era formata all’interno di un ex allevamento ittico è stata bonificata e il Comune ha provveduto ad agire in danno dei titolari dell’area. Il nuovo obiettivo, adesso, è quello di bonificare un’altra discarica abusiva presente nella zona industriale, ossia quella dell’ex Alfa Edile. Una vicenda che da circa venti anni crea grande allarme nei cittadini, soprattutto quelli dei quartieri Casale, Centro, Villaggio San Pietro, che distano meno di un chilometro in linea d’aria. Il primo spaventoso incendio di quella discarica si registrò nel 2004: per giorni, migliaia di metri cubi di plastica, imballi e metalli di recupero provocarono un intenso fumo nero, sprigionando sostanze inquinanti. Successivamente si sono registrati altri incendi, in ultimo nel giugno 2022. Il funzionario comunale ha spiegato che il Comune sta vagliando di procedere con l’analisi dei rifiuti accatastati, così da effettuare una stima delle somme necessarie per la bonifica. Una volta compiuti tali step, l’amministrazione comunale – ha aggiunto Di Maio – dovrà provvedere a reperire somme proprie da anticipare, in attesa di recuperarle in danno dei proprietari dei terreni. Contestualmente sono in corso valutazioni sugli interventi da effettuare presso la terza grande discarica di rifiuti pericolosi in zona industriale, ovvero quella presente all’interno di un capannone – con copertura in amianto e pericolante – situato all’interno del petrolchimico.