Home Cronaca Manifestazione sull’emergenza sanitaria a Brindisi. Bruno: “A Oria 2.000 persone senza medico di famiglia”
Manifestazione sull’emergenza sanitaria a Brindisi. Bruno: “A Oria 2.000 persone senza medico di famiglia”
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Manifestazione sull’emergenza sanitaria a Brindisi. Bruno: “A Oria 2.000 persone senza medico di famiglia”

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BRINDISI – Nella giornata di martedì decine di persone si sono riunite all’esterno dell’ospedale Perrino per rappresentare alla Regione e al governo nazionale lo scontento della comunità brindisina circa il grave stato emergenziale che vive la sanità locale. L’iniziativa è stata organizzata dalla Cgil e ha visto l’adesione di associazioni del territorio e di partiti come il Pd e il M5s, che pure sono al governo della Regione.
«Questa iniziativa – spiega il consigliere regionale del Pd, Maurizio Bruno – cade in un momento particolare, perché proprio in queste ore si registra un grido di dolore da Oria, dove due medici di famiglia sono andati in pensione e quindi sono rimaste scoperte circa duemila persone. La crisi della sanità pugliese non riguarda solo gli ospedali».
Per il coordinatore provinciale del M5s, Salvatore Giuliano, si è davanti a «un continuo processo di depauperamento della provincia di Brindisi, che è iniziato in altri contesti e che oggi si palesa anche nella sanità. Qui non è questione di casacche». Una osservazione, quest’ultima, che riprende anche il segretario cittadino del Pd, Francesco Cannalire, il quale osserva come «questa manifestazione non va letta tanto come una critica politica quanto come una critica agli assetti dirigenziali della sanità pugliese, che forse hanno dimenticato Brindisi».
Il segretario provinciale della Cgil, Antonio Macchia, mette nel mirino invece «il nuovo provvedimento regionale che riguarda la redistribuzione dei posti letto e che vede ancora una volta penalizzata la nostra provincia. Avevamo già un piano di riordino ospedaliero che su Brindisi ha portato a un rapporto tra posti letto e abitanti pari a 2,7 ogni mille abitanti, contro una media regionale di 3,4. Adesso c’erano da redistribuire altri 920 posti letto e invece di mitigare questa sperequazione, si è deciso di assegnare a Brindisi soltanto 30 posti letto ulteriori. Le liste d’attesa, inoltre, sono lunghissime e alcune agende sono proprio chiuse».