Home Politica Tassa aeroportuale, allarme per Brindisi: Ryanair elimina voli da Venezia. Il 27 Marchionna a Roma per ridiscutere l’accordo. Problemi anche per aumento Tari e bilancio Bms
Tassa aeroportuale, allarme per Brindisi: Ryanair elimina voli da Venezia. Il 27 Marchionna a Roma per ridiscutere l’accordo. Problemi anche per aumento Tari e bilancio Bms
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Tassa aeroportuale, allarme per Brindisi: Ryanair elimina voli da Venezia. Il 27 Marchionna a Roma per ridiscutere l’accordo. Problemi anche per aumento Tari e bilancio Bms

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BRINDISI – Da Venezia giungono notizie potenzialmente allarmanti per l’aeroporto di Brindisi. Ryanair ha infatti annunciato di aver dovuto rimuovere un aeromobile, pari ad un investimento da 100 milioni di dollari, cancellare sei rotte e ridurre i voli su ulteriori sei rotte dall’aeroporto Marco Polo di Venezia per l’inverno 2023 a causa della decisione del Comune di Venezia “di applicare un eccessivo e sconsiderato aumento delle tasse pari al 38% (2,50 euro) per ogni uomo, donna e bambino in partenza dall’aeroporto Marco Polo di Venezia a partire dal 30 maggio 2023, che si aggiunge alla tassa di 6,50 euro attualmente in vigore”.

Per Ryanair la decisione del Comune di Venezia di aumentare i costi di accesso a Venezia “soffoca la connettività e la crescita ed ha un impatto negativo sui veneziani e sull’industria turistica in ripresa. A seguito di questo eccessivo aumento della tassa, Ryanair è stata costretta a riallocare la capacità dall’aeroporto Marco Polo di Venezia – viene annunciato – verso città concorrenti in Spagna e Portogallo che non hanno una tassa così penalizzante ed offrono invece costi di accesso più bassi per stimolare la ripresa e la crescita del turismo”.

Ryanair chiede al Comune di Venezia “di fermare con urgenza questo eccessivo aumento delle tasse per evitare ulteriori tagli di capacità che avranno un impatto negativo non solo sull’aeroporto Marco Polo di Venezia ma anche sulla città di Venezia, dove la connettività è la linfa vitale dell’industria turistica locale”.

Jason McGuinness, chief commercial officer di Ryanair, si dice rammaricato “per l’illogica decisione del Comune di Venezia di aumentare l’addizionale comunale del 38%, passando da 6,50 a 9 euro per passeggero a partire dal 30 maggio, che ha costretto Ryanair a rimuovere un aeromobile basato”. La decisione del Comune, continua Jason McGuinness, ha spinto Ryanair anche a “cancellare 6 rotte dall’aeroporto Marco Polo di Venezia, tra cui Alghero, Colonia, Bournemouth, Helsinki, Norimberga e Fuerteventura per l’inverno ’23”. Per Rayanair “non esiste alcuna giustificazione per questo eccessivo aumento delle tasse che rende Venezia una delle città più costose e non competitive d’Europa. Il Comune di Venezia dovrebbe abbassare, non aumentare, i costi di accesso per contribuire a stimolare il traffico e la sua fragile industria turistica, che si sta ancora riprendendo dalla pandemia”.

Il sindaco Pino Marchionna il 27 giugno sarà a Roma al Ministero dell’Economia e delle Finanze proprio per discutere della bozza di accordo tra Comune e Governo predisposta dall’amministrazione Rossi, che prevede un incremento della tassa d’imbarco aeroportuale e dell’addizionale comunale Irpef. Le notizie che giungono da Venezia rendono ancora più chiaro il rischio che correrebbe il Comune di Brindisi se si proseguisse sulla strada tracciata dalla giunta Rossi. Un lascito, quello della precedente amministrazione, che si aggiunge all’aumento della Tari scoperto in questo giorni (celato fino allo scorso anno grazie al fondo Covid) e al bilancio probabilmente in perdita della Bms (anch’essa tenuta in equilibrio grazie ai fondi Covid e agli affidamenti straordinari come la pulizia del Tommaseo).