Amati: “Nona idea. Non calunniarsi. I poteri forti sono quelli che vengono da fuori e impongono sindaci e strategie a dispetto della città”
BRINDISI – Dichiarazione del Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati.
“Nona e ultima idea. Brindisi non ha bisogno di vivere nella calunnia, accusandosi e insinuando negli altri bassezze morali sol perché non si è d’accordo su un programma. Usare la morale, senza fondamento e a scopo di lotta politica, getta sugli autori un giudizio senza appello di immoralità; ma chi paga questo gioco infantile è la città che non procede e non vive.
Per cinque anni abbiamo sentito Rossi e i suoi alleati oggi con Fusco, insorgere contro ogni idea di progresso con l’argomento che dietro ci fossero i poteri forti e l’odore dei soldi. Tutti burattini nelle mani di burattinai senza nome, affinché si faccia danno senza che nessuno possa smentire.
Insomma, calunnie, usate come bastoni. Ma c’è di più: ogni qual volta si manifestava un’idea contraria e si chiedeva a Rossi di dimettersi, i suoi alleati oggi con Rossi dichiaravano il loro sostegno per contrastare, ancora una volta calunniando, i poteri forti e l’odore dei soldi.
Ma siccome quando si forza la realtà essa si vendica, gli alleati di Rossi, oggi candidati con Fusco, lo hanno abbandonato all’ultimo minuto, dimenticando tutto l’armamentario fasullo, favorevole a Rossi, usato sino a quel momento. Verrebbe da dire: perché l’hanno fatto? Sono stati comprati dai poteri forti? Sono stati attratti dall’odore dei soldi?
Penso di sì. Sono stati intimati e soggiogati da poteri forti provenienti da Bari e da Roma, disprezzando l’idea di autodeterminazione dei comuni in voga sin dai tempi delle battaglie contro Federico il Barbarossa, al soldo di un tradimento nei confronti di Rossi, che oggi, pur nella grande differenza, mi fa solidarizzare con lui perché in politica non possono essere ammesse disumane crudeltà e tradimenti: chi lo fa una volta è destinato a farlo sempre e la sua parola somiglia a un soffio di vento nella bonaccia.
A Pino Marchionna chiedo di svolgere anche un compito di educazione e di cultura politica per la classe dirigente della città. L’educazione e la cultura politica sono infrastrutture immateriali purtroppo rare a Brindisi e perciò ci si ritrova sempre allo stesso punto. Quello di partenza. E la prima forma di educazione e cultura consiste nel pronunciare sempre parole di rispetto nei confronti degli altri, parlare chiaro senza insinuare, contrastare e contraddire su dati di fatto e cercare nella propria testa buone idee. Esse, le idee, non si contengono mai nell’incarto della calunnia e dell’impreparazione; sono materiale esplosivo in grado di brillare con lo studio; studiare significa cercare, cercare significa aumentare le possibilità di trovare e trovare significa vivere. Vivere per dare un senso umano alle nostre giornate e lasciare un segno.”