Rossi incontenibile: “A destra vogliono riproporre il peggio del peggio. Fusco dica se sta dalla parte degli interessi o no. Qui le grandi aziende hanno terreno facile”. I suoi: “Per questa città è un grande difetto non avere pendenze penali, è una consuetudine”
BRINDISI – Un Riccardo Rossi incontenibile ha tenuto il suo primo comizio elettorale in quel di Palazzo Nervegna. Prima di presentare la lunga serie di progetti e opere realizzati in questi cinque anni, il primo cittadino in carica si è tolto parecchi sassolini.
Il primo è stato tolto dalla scarpa della capogruppo di Brindisi bene comune, Anna Maria Calabrese: «Forse ce l’hai un difetto, Riccà: non hai pendenze penali. A quanto pare in questa città è molto grave questo difetto perché è una consuetudine».
Rossi, dopo aver incassato il complimento, ha iniziato il suo discorso con il suo cavallo di battaglia, ovvero il contrasto del vecchio modello di sviluppo di Brindisi: «Questa città ha vissuto un modello di sviluppo che ha terminato la sua funzione progressiva. Oggi si vuole imporre ancora una determinata logica. Parlo di grandi impianti come il deposito di Edison (di gnl, ndr) che è un semi-equivalente del rigassificatore, come Brundisium che è un deposito di benzina e gasolio. Per far venire le persone in un porto che ha duemila anni di storia si ha bisogno di un deposito di benzina? Quel deposito serve per ben determinati interessi. Il deposito Edison serve per il porto di Bari: lì non si fa il deposito, si vanno a fare le crociere che saranno rifornite attraverso le bettoline che partiranno dal deposito di Brindisi».
Su questo tema è arrivata poi la stoccata al candidato del Pd e del M5s, Roberto Fusco: «Le uniche divergenze che abbiamo avuto in questa amministrazione sono state legate ai grandi interessi esterni alla città. Qui, queste grandi aziende trovano un terreno facile per poter arrivare. Quando sento dire da Fusco che le problematiche ambientali a Brindisi sono di un’epoca passata e che i serbatoi li ha già trovati autorizzati, dico che non va bene, perché bisogna dire ai cittadini da che parte stai, e quelli che si mettono in mezzo senza dire sì o no per me è chiaro da che parte stanno. Se ri-blocchiamo il porto, riproponiamo le stesse logiche e ridiamo le chiavi della città agli stessi interessi che abbiamo cercato di fermare, per noi non si va molto lontano».
Rispetto al futuro di Enel, Rossi è stato categorico: «Voi di Enel avete l’obbligo morale di aprire la gigafactory di pannelli a Brindisi. Se una città vi ha consentito per 25 anni di bruciare milioni di tonnellate di carbone, adesso che la spegnete non c’è da pensare su dove fare la gigafactory. Dove dovreste farla se non a Brindisi? Gliel’ho detto!».
Infine il primo cittadino ha rivolto le sue attenzioni su quello che accade nel centrodestra: «Perché pensate che non abbiano ancora un candidato? C’è una divisione ferocissima al loro interno. Se quella coalizione deve imbarcare il peggio del peggio della politica brindisina, ovvero quella parte che ha attraversato i venti anni – non sempre a piede libero – e che oggi pensa di riproporsi, noi non lo consentiremo. I voti di quelle persone devono lasciarli a casa. Si presentassero come centrodestra e facessero scelte nette come abbiamo fatto noi nel 2018. Spero che quella parte di ceto politico sia messa ai margini da chiunque e non si conduca più nel baratro la città, che deve essere amministrata da persone perbene».