Brindisi sempre più strategica per l’Onu. Promesse su investimenti in sanità e istruzione
BRINDISI – La base Onu di Brindisi sempre più centrale nello scacchiere geopolitico mondiale. Un ruolo riconosciuto a più livelli, in primis dai vertici delle Nazioni Unite, che ne determinerà un ulteriore potenziamento, con conseguenti ricadute positive sul territorio.
Il sottosegretario generale Onu per il supporto operativo, Atul Khare, in visita a Brindisi per la settima volta ha ribadito l’importanza della base logistica pugliese e ha prospettato «possibilità di espansione» della stessa. «Questo centro – ha ricordato Khare – è stato costituito nel 1994 per poter aiutare le operazioni d’intervento nell’area balcanica. Adesso il ruolo del Centro dei servizi globali di Brindisi è aumentato a dismisura. Non si occupa più soltanto delle operazioni per il mantenimento della pace ma ha un respiro globale: ha fornito assistenza durante il periodo della pandemia, fornisce assistenza per le operazioni nel teatro di guerra in Ucraina, oltre che all’Agenzia per l’energia atomica e all’Oms». Una importanza sottolineata anche dall’ambasciatore permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite, Maurizio Massari: «Siamo qui per valorizzare questa base, che rappresenta un fiore all’occhiello. Ci stiamo impegnando per trovare soluzioni concrete ai noti problemi della scuola, dell’ammodernamento delle infrastrutture della base. Abbiamo predisposto una task force per esplorare le possibili soluzioni. Questo richiederà uno sforzo del governo, della Regione, del mondo accademico».
Fondamentali per la permanenza e il potenziamento della base logistica sono i servizi offerti al personale. Su tutti, un’istruzione di alto livello. Il prossimo obiettivo è quello di affiancare alla scuola pubblica europea una scuola privata internazionale. «Al ministero degli Affari Esteri – spiega l’onorevole Mauro D’Attis – si sta discutendo della possibilità di istituire una scuola internazionale privata. Dobbiamo arrivare alla creazione di un college a Brindisi che possa attirare non soltanto personale dell’Onu ma che possa anche formare la classe dirigente locale. Il mio impegno per la base, che dà lavoro ad oltre 800 persone e dischiude numerose opportunità per le imprese, è certificato: sono stati stanziati tre milioni di euro, con un emendamento a mia firma, per il potenziamento del personale didattico e amministrativo fino al 2025».
Oltre all’istruzione, è importante anche offrire al personale Onu un servizio sanitario adeguato. Su questo punto, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha preso l’impegno di sondare la possibilità di «fornire una riposta precisa alla domanda di salute della comunità della base». «Sfruttando il fatto che qui ci sono organizzazioni internazionali, vorremmo costituire – ha concluso Emiliano – un centro di medicina speciale per le grandi emergenze internazionali, magari provando a dotare di qualche strumentazione e assunzione in più la sanità brindisina».