La Scu torna a fare paura. Cittadini e istituzioni in primis chiamati a non allentare la tensione morale
BRINDISI – Sul Quotidiano di Brindisi viene ricostruito mirabilmente il lavoro svolto dagli organi inquirenti, che ha portato all’arresto di numerosi presunti appartenenti alla criminalità organizzata brindisina.
Leggendo la cronaca degli accadimenti, una vicenda, in particolare, desta sgomento, ed è quella riguardante le case popolari.
“Al clan – riporta il Quotidiano – si rivolgeva chi aveva necessità di alloggi residenziali pubblici, di cui il sodalizio poteva disporre del tutto al di fuori delle lecite e rituali procedure di assegnazione”. Parole che pesano come macigni. Uno di questi alloggi popolari, viene scritto nell’articolo, sarebbe addirittura stato utilizzato da uno degli arrestati ad uso esclusivo del suo cane.
Un quadro angosciante, che se confermato porrebbe parecchi interrogativi sulla gestione dell’edilizia residenziale pubblica. Basti pensare a quello che è accaduto ad Ostuni. Nella relazione di accompagnamento al decreto di scioglimento del Comune di Ostuni, infatti, veniva stigmatizzato che “36 assegnatari su 51 di case popolari non possedevano alcun titolo ed erano soggetti controindicati, riconducibili al contesto criminale”.
Tra l’altro, la questione delle case popolari emersa dalle indagini segue di qualche mese un altro episodio allarmante che si sarebbe verificato sempre nel capoluogo: il riferimento è alla gestione dei posteggi per venditori ambulanti della festa del Casale, che sarebbe stata affidata a soggetti che si presumono contigui alla criminalità organizzata brindisina.
Solo pochi giorni fa, nella relazione del Procuratore generale della Corte d’Appello di Lecce, si leggeva che la Sacra Corona Unita, nel territorio brindisino, presenta ormai da tempo allarmanti segnali di ripresa. Suonerà retorico ma è cruciale che cittadini e istituzioni in primis, nel quotidiano, mantengano alto il livello di tensione morale per non vanificare i passi avanti compiuti nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata. Perché gli anni bui sono dietro l’angolo, pronti a tornare. Dipende da noi.