La fake news di Bbc: “Problemi per la regata”. Smentita dal Circolo della Vela. Il rappresentante della Regione: “Tutto inventato, così allontanano regatanti e sponsor”
Brindisi Bene Comune, dopo aver diffuso nei giorni scorsi due comunicati sull’argomento, prosegue la sua crociata contro l’Autorità portuale, continuando a cavalcare la vicenda dei lavori di consolidamento della banchina del lungomare Regina Margherita, che a dire dell’ex presidente del consiglio comunale ed attualmente consigliere, Giuseppe Cellie, metterebbero addirittura a rischio la permanenza nel porto interno delle imbarcazioni impegnate nella regata Brindisi-Corfù.
“Invece di gettare ombre – scrive Cellie su Facebook – sul lavoro del Sindaco e sul suo impegno per l’importante investimento di Falck, Patroni Griffi avrebbe potuto impiegare quel tempo per spiegare la storiaccia dei distanziatori installati sulla banchina del porto interno che notevoli disagi stanno creando e finiranno per mortificare definitivamente la fruizione di quella porzione di porto. Peccato che dai tanti presenti all’incontro (per la discussione del nuovo Prp, ndr) non sia venuta alcuna richiesta di chiarimento. Probabilmente quando sarà, ad esempio, difficoltoso se non impossibile, far ormeggiare le barche della Brindisi-Corfù verranno fuori le rimostranze. Io ho fatto richiesta di accesso civico per conoscere atti e progetti di questa vicenda e non ho avuto risposta alcuna dall’Autorità portuale. Insomma, per i cittadini di Brindisi oltre al danno di una conduzione dell’Autorità di sistema evidentemente a tutto vantaggio del porto di Bari, anche la beffa di vedersi negata la possibilità di conoscere cosa succede in casa propria. Brindisi non può essere considerata colonia di nessuno”.
Ora, non sappiamo con chi parlino i rappresentanti di Bbc, di quali consulenti tecnici si avvalgano per esibirsi in queste apocalittiche considerazioni, oppure se Cellie sia lui stesso un tecnico o un lupo di mare. Quello che abbiamo fatto noi è stato semplicemente contattare chi di diportismo ne capisce.
Francesco Mastro, rappresentante della Regione nel Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale, è un velista ultra-quarantennale e si è occupato in prima persona della vicenda.
“Questa gente – ha dichiarato in merito alle esternazioni innanzi riportate – fa del terrorismo. Le affermazioni che ho letto massacreranno l’organizzazione di quella bella regata, e ciò senza alcun motivo. È da incoscienti sostenere quelle cose in quanto il problema non esiste. Perché inondare l’opinione pubblica di notizie false mettendo allarme anche tra chi fa la regata? Si rischia solo di allontanare partecipanti e sponsor. Perché inventarsi di sana pianta le cose? A queste persone non importa della verità evidentemente, altrimenti si sarebbero documentati, interessa soltanto fare guerre senza quartiere. Toccare la Brindisi-Corfù, terrorizzare la gente vuol dire consapevolmente distruggere una cosa bella di Brindisi.
Il 22 ottobre – ripercorre Mastro – proprio per tranquillizzare tutti, ho organizzato un sopralluogo con l’ingegner Di Leverano, il presidente Caso del Circolo della vela ed il responsabile della ditta, ed è stato appurato che: la profondità dello zoccolo di cemento che serve a tenere il muro di cemento che a sua volta tiene la banchina (di età romana) è a 5 metri, quindi non si pone un problema di fondale per i timoni delle barche che ormeggeranno; i parabordi sporgono verso l’esterno di appena 80 centimetri, dando così la possibilità ad ogni tipo di imbarcazione di poter ormeggiare di poppa senza alcun tipo di problema, tenuto conto che, come tutti sanno, le barche non vengono mai ormeggiate a meno di un metro, un metro e mezzo dalla banchina. Anche per le barche più piccole non si pone il problema perché entrano esattamente tra un dissuasore e l’altro. A seguito del sopralluogo, il presidente del Circolo della vela è stato contentissimo di appurare che, in effetti, non ci sono assolutamente problemi per le imbarcazioni”.
Ed in effetti, il presidente Nino Caso conferma la versione di Mastro: “Avevamo delle perplessità sul massetto in cemento, sullo zoccolo realizzato per consolidare la banchina che stava crollando. Nel corso del sopralluogo ci è stato spiegato che questo zoccolo è a più di 5 metri di profondità ed è di pochi centimetri. Tra due parabordi, inoltre, c’è tutto lo spazio per fare entrare una barca di 13-14 metri. Pertanto, non c’è assolutamente alcun tipo di problema”.