Dema Dar, Fim-Cisl: “Bene i pagamenti ai debitori, serve un confronto ministeriale utile a definire un piano industriale”
BRINDISI -«Nessuna convocazione, alcun cenno di risposta da parte del Ministero delle Imprese e del made in Italy (ex Mise) per i lavoratori del Gruppo Dema. Nessuna certezza sul Piano aziendale».
È quanto dichiarato dell’operatore territoriale Brindisi della Fim Cisl, celestino Bruni e delle Rsu Dema Dar Fim Cisl Andrea Maggiore e Livio Cavaliere, a quasi due mesi di distanza dall’incontro avuto tra organizzazioni sindacali e il Gruppo Dema presso l’allora Mise.
«Aspettavamo invano una nuova convocazione che facesse un po’ di chiarezza sul futuro dello stabilimento e quindi dei 150 lavoratori circa – tra Dema e Dar – del territorio brindisino.
Durante l’incontro del 12 ottobre scorso, il neo Amministratore delegato – ricorda Celestino Bruni – si limitò a rappresentare una situazione sommaria, certo dettata dal risicato tempo avuto a disposizione per analizzare nel dettaglio lo status aziendale, ma sufficiente per presentare presso il Tribunale di Napoli, istanza di Concordato c.d. “in bianco”».
Durante tale incontro fu preso l’impegno di ri-aggiornarsi per la metà del mese in corso, con lo scopo di entrare nel merito di alcune dati ed avere anticipazioni sul Piano Industriale che la società è tenuta a presentare entro 60 giorni dalla presentazione dell’istanza in tribunale, scadenza fissata quindi al prossimo 7 dicembre, ma con possibilità di essere prorogata di ulteriori 60 giorni.
«Continuiamo a registrare una non corretta comunicazione aziendale. Durante l’incontro al Mise abbiamo rimarcato che, responsabilmente, non ci sottraiamo dal problema e vogliamo essere coinvolti per dare un contributo alla risoluzione della vertenza. Ogni percorso – ribadisce Celestino Bruni – diventa più strutturale se lo si percorre in maniera unitaria, dove ogni parte in causa può fornire il proprio contributo».
Ad oggi si continua ad avere lavoro a singhiozzo e i lavoratori sono in balia delle notizie che arrivano da ogni parte, alternando giorni di speranza a giorni di sconforto. Intanto – fa sapere la Fim Cisl – nella giornata di ieri è giunta comunicazione, da parte aziendale, dell’avvenuta richiesta al Tribunale di Napoli, di istanza di autorizzazione al pagamento dei debiti maturati antecedentemente alla Procedura.
Tale Procedura permetterà di corrispondere ai lavoratori: il saldo degli stipendi del mese di settembre 2022; i pagamenti degli stipendi del mese di ottobre per il periodo precedente al deposito della Domanda di Concordato e precisamente per i giorni 1-6 ottobre 2022; il pagamento del rateo di tredicesima 2022 maturato fino al 6 ottobre; il pagamento ratei, con riferimento ai mesi di agosto/settembre 2022 con causali cessioni del quinto, trattenute sindacali e mantenimenti.
«La comunicazione odierna – commentano Andrea Maggiore e Cavaliere Livio – la aspettavamo con tempistiche più celeri. Fu preso impegno al Mise che nel giro di una settimana si sarebbe avanzata tale richiesta al Tribunale di Napoli. Ma preme sottolineare che, anche se in ritardo, accogliamo con piacere quanto comunicato dall’azienda. Gli importi delle voci sopra riportate ammontano a circa 1 milione di euro e tutto questo sarà possibile mediante intervento da parte del Socio. Ora – concludono – auspichiamo che tale autorizzazione arrivi quanto prima in modo da dare respiro per le imminenti festività natalizie alle famiglie già ampiamente provate».
La Fim Cisl, tuttavia, nel rinnovare l’invito a confrontarsi, confidando di essere coinvolti quanto prima, accoglie tale comunicazione con piacere, ma questo non risolve i dubbi e le incertezze con le quali convivono i lavoratori del gruppo.
Ufficio Stampa Fim Cisl