Crociere, Taranto sottrae traffici con la complicità della Regione. Forse bisognerebbe svegliarsi
BRINDISI – C’è una mucca nel corridoio ma in pochi la stanno vedendo arrivare. Parliamo di crocieristica, parliamo di Taranto, che è stata capace di “fregare” – anche grazie alla complicità del problema Venezia – la Costa Pacifica a Bari. Per Brindisi, alle prese con tempi biblici di infrastrutturazione del porto, questo deve suonare come un grande campanello d’allarme.
È stato smentito dai fatti che Taranto non debba essere vista con timore da Brindisi (e da Bari) perché tanto quel porto “è coinvolto nelle rotte tirreniche mentre quello di Brindisi nelle rotte adriatiche; non c’è rischio che Taranto scippi qualcosa a Brindisi”, così come dichiarato lo scorso anno dall’agente Msc su Brindisi. Il rischio c’è eccome, dato che l’itinerario che la Costa Pacifica faceva da Bari, dall’anno prossimo lo farà da Taranto. D’altronde, l’agente di Carnival (e quindi di Costa) per la Puglia, Teo Titi, l’ha detto chiaramente: “Inutile prenderci in giro: nessun porto lavora a favore dell’altro, c’è una forte concorrenza tra scali come Bari, Brindisi e Taranto”.
In questo calderone va inserito anche il ruolo della Regione Puglia, che come al solito prova a veicolare investimenti su Taranto. L’assessore al Turismo Lopane ha candidamente ammesso che “continueremo a lavorare accanto al Comune di Taranto per la crescita del settore”. Emiliano si è detto “felice di annunciare che Taranto sarà il nuovo scalo di Costa” e che è “un’occasione preziosa per il turismo e l’economia che come Regione Puglia intendiamo sostenere fortemente”.
Molto carini. Quando si ricorderanno di spendersi pubblicamente anche per Brindisi non sarà mai troppo tardi. Certo è che da queste parti qualcuno dovrebbe svegliarsi.