Nelle prime ore della giornata, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti gravemente indiziati, in concorso fra di loro, di tentata estorsione aggravata al fine di agevolare l’attività delle associazioni di tipo mafioso. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata adottata dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia che ha coordinato le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Brindisi e che hanno preso avvio pochi giorni addietro consentendo di far luce su una vicenda che vedrebbe i destinatari, dell’odierna misura cautelare responsabili, in concorso, del reato di tentata estorsione aggravata.
Il fatto-reato di cui i prevenuti sono gravemente indiziati è la condotta estorsiva in danno di un soggetto, “reo” di aver fatto domanda per la gestione di una festa comunale, gestione che negli anni passati era stata assegnata dal comune di Brindisi ad uno dei due rei. Quest’ultimo, non tollerando di essere stato “scavalcato”, avrebbe reiteratamente minacciato di morte il giovane, al fine di farlo desistere dall’organizzazione della festa; in caso contrario la vittima avrebbe dovuto corrispondere al primo e al gruppo che lo spalleggia, la somma di 10.000 Euro. Le fonti di prova raccolte dalla Squadra Mobile brindisina, in pochissimi giorni in ragione dell’ingravescenza della vicenda, hanno riscontrato l’episodio di tentata estorsione aggravata di cui in argomento e che ha aperto le porte della Casa Circondariale ai due pregiudicati. A carico dei due arrestati sono state attivate anche le procedure per l’applicazione di idonee misure di prevenzione personale da parte del Questore di Brindisi.
Nota Questura Brindisi