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Totonomi: De Nozza, Amati, Almiento. Dal Pd convinti che sarà Rossi bis. Tsunami voto unico a giugno
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Totonomi: De Nozza, Amati, Almiento. Dal Pd convinti che sarà Rossi bis. Tsunami voto unico a giugno

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BRINDISI – Le elezioni Politiche rappresentano un ulteriore elemento di complessità per le trattative da intavolare in vista delle prossime Amministrative del capoluogo. Ed il fatto che entrambe le competizioni potrebbero svolgersi in simultanea, a giugno del 2023, non agevola il compito dei “capibastone”, che sgomitano per un posto nelle liste con vista su Montecitorio e che se non dovessero avere certezze, potrebbero scegliere di giocare altre partite. Ma dovesse confermarsi il quadro descritto sopra, dovranno decidere prima cosa vogliono fare da grandi; non potranno aspettare l’esito delle Politiche. La riduzione del numero di parlamentari, la volatilità del consenso dei partiti e le incertezze sulla legge elettorale con la quale si andrà a votare rappresentano elementi di forte aleatorietà che consigliano a centrodestra e centrosinistra di attendere quantomeno la fine dell’anno per qualsiasi iniziativa o abboccamento. Ecco perché uscite come quella di Claudio Niccoli, coordinatore provinciale di Idea, che propone come candidato sindaco per il centrodestra un magistrato (sarà stato anche questa volta tirato per la giacchetta uno dei due fratelli De Nozza, come accaduto già nel 2016?), appaiono più come frasi di alleggerimento o messaggi subliminali indirizzati agli avversari politici.

Che non ci sia ricambio nella politica brindisina lo si nota anche dal fatto che ad ogni tornata elettorale vengono fuori sempre gli stessi nomi: così, anche questa volta, si parla del questore brindisino Stanislao Schimera per il centrodestra (nome che anticipò quello di Roberto Cavalera nel 2018) e dell’avvocato penalista Rosario Almiento per il centrosinistra. Un nome nuovo c’è, in verità: quello di Amati, che qualcuno vorrebbe aggiungere alla lista dei papabili. Nel campo largo progressista è un vero impazzimento. Che ci siano forti diversità di vedute tra il Partito Democratico e Brindisi Bene Comune è un fatto, non rappresenta più una percezione. Da qui, però, a sentenziare che Riccardo Rossi non sarà certamente il candidato del centrosinistra alle prossime Amministrative ce ne passa. Dal Pd brindisino, infatti, confermano che il sindaco in carica, nonostante tutte le voci che si inseguono su dissapori interni, rappresenta tuttora il nome giusto per governare la città altri cinque anni. La convinzione si rafforza soprattutto dopo l’exploit di Rinaldo Melucci a Taranto, anche lui sindaco “verde” e assimilabile per alcuni aspetti a Rossi. E sempre dal Pd assicurano che anche Michele Emiliano è sempre orientato verso il Rossi bis. Accanto a questo schema, però, si rincorrono suggestioni che vorrebbero Emiliano incline ad ascoltare lo scetticismo attorno a Rossi e interessato di conseguenza a discutere di un’alternativa a Rossi in presenza di candidature spendibili (in questa logica rientrerebbe Almiento, vicino al Pd e al M5S). Di certo Emiliano si spenderà perché Pd e M5S facciano parte della stessa coalizione. Ed a proposito dei pentastellati, la divisione interna tra l’onorevole Aresta e il consigliere comunale Le Grazie da una parte e la sottosegretaria Macina ed i consiglieri Serra e Motolese dall’altra potrebbe vedere evoluzioni inaspettate a seguito delle nomine del coordinatore regionale on. Donno e del coordinatore provinciale, che potrebbe essere l’on. Palmisano. Nomi, questi due, certamente più favorevoli al duo “contiano” Aresta-Le Grazie, i quali spingono per un accordo con Rossi e Cannalire.

Nel centrodestra, infine, la composizione dovrebbe essere quella vista a Taranto e Barletta; niente schieramento Ursula, insomma. Pertanto i rappresentanti locali di Fratelli d’Italia ed il capogruppo Oggiano in particolare dovranno scegliere se scendere a più miti consigli e rientrare nei ranghi del centrodestra classico o se continuare a coltivare le loro ambizioni. Oggiano avrà ancora voglia di candidarsi a sindaco e proseguire  il suo progetto assieme a Luperti (Movimento Regione Salento), Antonino (Pri) e Brindisi al centro, sempre che il triumvirato regga alle sirene che giungono da altre fazioni?