Sviluppo costa, il Pd replica: “Brindisi per troppo tempo ostaggio di questi personaggi”. Vicino l’accordo su Babylandia
BRINDISI – Sullo sviluppo della costa a nord di Brindisi è stato fatto tanto e mai come prima d’ora. Naturalmente non basta. Si regolamentino investimenti turistici come fatto per i parcheggi.
La campagna elettorale, trasformata più in attacchi denigratori, che qualche personaggio ha inaugurato da qualche tempo è la testimonianza di come i vecchi sistemi sono pronti a ritornare a qualunque costo alla guida della città. È pressoché evidente che si muovono con il sostegno di quanti hanno cercato e non hanno trovato sponda nelle loro insane intenzioni. Brindisi per troppo tempo è stata ostaggio di questi personaggi che, approfittando dei loro ruoli nelle amministrazioni comunali, hanno penalizzato la città e il proprio sviluppo. Non è certo polemica fine a se stessa, ma la constatazione di fatti reali e circostanziati.
Lo sviluppo della costa a nord di Brindisi è un argomento centrale nel dibattito pubblico cittadino. Nessuno dei protagonisti del lontano e recente passato, che oggi si riscoprono moralizzatori tanto quanto i clown, contando sulla scarsa memoria dei cittadini, ha l’onestà di ammettere gli errori compiuti a causa delle loro azioni che di fatto hanno penalizzato enormemente lo sviluppo della costa. Il villaggio Acque Chiare, che è costato tantissimo in termini economici e personali a tanti cittadini che avevano creduto nell’iniziativa e che hanno rischiato di vedersi togliere la loro proprietà per irresponsabilità degli amministratori dell’epoca, il piano comunale costiero “venduto” all’opinione pubblica come lo strumento che avrebbe permesso 100 nuovi lidi e che in realtà è stato nascosto in un cassetto poiché dagli uffici della Regione Puglia il parere informale era più che negativo e, in ultimo, il contenzioso aperto con l’ufficio di piano del Prof. Goggi messo davanti a scelte di cementificazione da far rabbrividire anche l’Expo di Milano, hanno favorito un grande clima di veleni e sospetti, che qualcuno briga per far ritornare, che hanno imposto grande prudenza. Questo non significa fermarsi e bloccare qualunque scelta che va verso lo sviluppo della costa nord di Brindisi ma ogni passo deve essere valutato con attenzione. Dal 2018 questa Amministrazione ha inteso rilanciare con atti formali e inediti la costa nord: il recupero e la rifunzionalizzazione a destinazione turistica della batteria Menga con un finanziamento del Ministero della Cultura, la prossima realizzazione di infrastrutture per la mobilità alternativa e sostenibile sulla litoranea con risorse della Regione Puglia, il raddoppio del sottopasso di via Materdomini e la realizzazione di una viabilità alternativa e parallela a via Materdomini con fondi del Ministero delle Infrastrutture, apertura della spiaggia pubblica di cala Materdomini dopo il superamento di problemi tecnici che rischiavano di bloccare definitivamente l’intervento, l’accelerazione della bonifica e recupero della ex spiaggia della provincia ad Apani che garantirà un’altra spiaggia pubblica, l’acquisizione al patrimonio comunale dell’area costiera ex Saca di Punta Patedda per la realizzazione di un’ulteriore spiaggia pubblica attrezzata, la riqualificazione della ex Casa dell’Ammiraglio nel parco di Punta del Serrone, l’imminente acquisizione al patrimonio comunale dell’ex parco Babylandia previo accordo perequativo con gli attuali proprietari, e infine il maxi progetto con i fondi ministeriali del Cis per la riqualificazione della costa e di messa in sicurezza geomorfologica con l’installazione di barriere che consentiranno il ripascimento naturale delle spiagge.
Siamo consapevoli che è necessario fare di più per consentire a quanti vogliono investire sulla costa di Brindisi di poterlo fare in tranquillità, sicurezza e nel pieno rispetto delle leggi. A partire dal PPTR che è stato adottato nel 2014 senza che gli “urbanisti” dell’epoca cogliessero le criticità insite nello stesso piano. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha dato un’interpretazione condivisibile sullo sviluppo della costa che ora deve essere trasformata in atti amministrativi che regolamentino, così come fatto per le aree destinate temporaneamente a parcheggio nel periodo estivo, la possibilità di investimenti a fini turistici nel rispetto del Dlgs 222/2016. Anche questa volta si lavorerà in maniera seria e dalla parte della legge per evitare abusi e soprattutto per non lasciare spazio a quanti, colpevoli di inettitudine, mirano a disinformare e a confondere, come sempre, l’opinione pubblica.
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