Home Politica Oggiano manda un messaggio forte ai vertici regionali: “Centrodestra unito ma nessuno può imporci decisioni. Apriamo a civismo e usato garantito e vinciamo a primo turno”
Oggiano manda un messaggio forte ai vertici regionali: “Centrodestra unito ma nessuno può imporci decisioni. Apriamo a civismo e usato garantito e vinciamo a primo turno”
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Oggiano manda un messaggio forte ai vertici regionali: “Centrodestra unito ma nessuno può imporci decisioni. Apriamo a civismo e usato garantito e vinciamo a primo turno”

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BRINDISI – A Brindisi ci sono sempre due centrodestra. E sono capaci di diventare acerrimi nemici tra loro. Ancora qualcuno imputa a Massimo Ciullo, ad esempio, la colpa di aver agevolato la vittoria di Riccardo Rossi. Anche questa volta il fronte è diviso, forse in maniera insanabile. Da una parte Forza Italia, Idea e Lega che vogliono un progetto il più possibile slegato da protagonisti di passate amministrazioni ritenuti poco spendibili politicamente, dall’altra parte Fratelli d’Italia, il Partito Repubblicano, Movimento Regione Salento ed una serie di civiche (Brindisi al centro) che puntano invece sull’usato sicuro, quello che porta tanti voti. A ondeggiare tra questi due schieramenti ci sono Azione e Italia Viva.

Il capogruppo di FdI, Massimiliano Oggiano, non ci sta a passare per colui il quale è pronto a spaccare il centrodestra per inseguire proprie ambizioni personali: «L’unità del centrodestra – asserisce – per quanto ci riguarda non è barattabile. Certo è che, come successo in altre parti d’Italia, cerchiamo di andare oltre il perimetro del centrodestra allargando al civismo, cosa che in alcune realtà ha portato importanti risultati. Per questo abbiamo deciso di intraprendere un percorso con “Brindisi al centro”: la politica – dichiara riferendosi a quella parte di centrodestra che non condivide questa impostazione – non si fa sulle pregiudiziali e sui veti perché altrimenti si rischia di non andare avanti. Seguiremo questo percorso con convinzione e pensiamo che gli ultimatum o gli aut aut siano inopportuni. Si è visto che quando il centrodestra va unito e si allarga al civismo, vince a primo turno».

Ma non è un mistero che al momento non ci sono le condizioni per trovare un accordo. Se dovessero permanere queste divergenze, che farà quindi FdI? «Ove non ci fossero le condizioni – spiega Oggiano – per trovare soluzioni da tutti condivise, mi sembra ovvio che, come successo a Bari e Lecce, bisognerà fare ricorso allo strumento delle primarie». E Oggiano si misurerà con questa sfida, come dicono tutti? «Questa storiella – ribatte il capogruppo di FdI – che mi sarei proposto come candidato sindaco la ritengo strumentale: io non ho mai dato la mia disponibilità a qualcuno, né mi sono proposto per questo onorevole incarico. Il mio obiettivo è quello di concludere al meglio questa consiliatura e, se possibile, mandare via quanto prima questa amministrazione». In effetti in città serpeggia da giorni l’ipotesi di una nuova mozione di sfiducia verso il sindaco, dopo che l’altra volta Idea, FI e Lega si smarcarono dal modus operandi di FdI: «Se ci fosse una mozione di sfiducia, la prima firma – chiarisce Oggiano – sarebbe quella mia. Immagino che il clima all’interno della maggioranza sia nuovamente teso e quando questo succede, qualcuno – forse per alzare il prezzo – inizia a far girare l’ipotesi della mozione. Non ci sarebbe nulla di male nel portare in discussione in Consiglio una mozione di sfiducia e mi auguro che questa volta, se dovesse accadere, il centrodestra riesca a trovare unità». Ed a proposito di indiscrezioni, da settimane in città circola la voce che il coordinatore regionale di FdI, Marcello Gemmato, condivida con i suoi colleghi di FI e Lega, D’Attis e Marti, l’idea di riproporre il modello Taranto e Barletta su Brindisi, aprendo però ad un certo rinnovamento: «L’onorevole Gemmato – precisa Oggiano – è informato sul progetto che stiamo portando avanti su Brindisi. Seguiamo l’esempio di Pinuccio Tatarella, non bisogna inventarsi nulla. Ci auguriamo che questo percorso si possa intraprendere come centrodestra unito. A nessuno venga in mente, però, che in un partito strutturato come Fratelli d’Italia si possano gestire in maniera autoritaria le vicende locali facendo finta che non esistano una dirigenza locale e rappresentanti nei consessi. Sento spesso parlare di rinnovamento ma l’usato garantito può portare risultati importanti e il “nuovo”, se opera come l’attuale amministrazione, può essere anche peggio. Noi abbiamo le idee chiare su cosa fare».