Gli atti osceni in luogo pubblico dei politicanti di casa nostra
BRINDISI – La gente non è disinteressata alla politica, è disinteressata alla politica del situazionismo. Non sappiamo più a cosa credere. Vorremmo tanto credere in qualcosa perché l’uomo fa politica da quando esiste il mondo; la politica, in fondo, è contrattazione di condizioni di vita migliori per sé e per chi ci circonda. È l’istinto di sopravvivenza e di autoconservazione che ci spinge naturalmente a interessarci della politica. Ma obiettivamente è diventato pressoché impossibile andare a votare. L’astensione è partecipazione: la gente che diserta le urne lo fa perché riconosce lo scadimento dell’offerta politica, perché ha compreso che è inutile affidare a qualche sprovveduto dell’ultima ora il proprio voto e le proprie speranze di cambiamento.
Calenda e Renzi che tanto criticano il trasformismo di Emiliano, poi lo applicano alla lettera appoggiando indistintamente politici di destra o di sinistra. Ché tanto sono categorie superate. Il discorso di Giorgia Meloni in Spagna, le posizioni espresse a Verona da Sboarina e Tommasi, le politiche di Europa Verde messe in pratica da Rossi in una città portuale e industriale dimostrano invece che le differenze esistono eccome. Probabilmente non sarà più attuale definirle attraverso le categorie della sinistra e della destra in un contesto in cui si configurano casi come quello di Galatina dove una parte della maggioranza del governo Emiliano (assessori e consiglieri dem) si fonde con la Lega, con Mellone e con Pagliaro a sostegno di un candidato sindaco mentre l’altra metà della maggioranza di Emiliano (vedi Capone) appoggia coerentemente un candidato sindaco del campo largo di centrosinistra. Né si può parlare di destra e sinistra se Emiliano chiede l’appoggio di FdI a Castellaneta o se gli eletti della Lega a Brindisi sono i più grandi estimatori di un sindaco di sinistra come Rossi. E va bene che gli estremi si toccano, ma c’è anche modo e modo di farlo onde evitare di sfociare in atti osceni in luogo pubblico. Perché alcuni discorsi e alcune pratiche visti in questi anni sono stati a luci rosse, da cartellino rosso per una democrazia dove il ruolo dell’opposizione è importante quanto quello della maggioranza. Ma se una persona è perbene, è perbene: non si può resistere all’istinto del volemose bene qui ed ora che poi Dio vede e provvede. Civismo, onestà intellettuale: parole che suonano come chiodi sulla bara. Quella della democrazia. Bei tempi quelli in cui la democrazia si connotava come alternanza. Tempi in cui si preferiva passare per disonesti o stolti piuttosto che cambiare idea ogni secondo.